Con il “Circolo della Bontà” la solidarietà diventa attenzione quotidiana

La fondazione “ Il Circolo della Bontà” e i servizi di attenzione al nostro ospedale

Wi fi Circolo della Bontà

La miniaturizzazione dell’ospedale ha spazzato via tesori di partecipazione e donazioni di privati che avevano caratterizzato l’ultimo secolo di vita  del Circolo. Sembrava impossibile il  recupero di  tanto amore dopo  le ultime  predazioni burocratiche della sanità regionale, ma  la comunità, sollecitata da Gianni Spartà, ha civilmente reagito al richiamo a una straordinaria memoria.Con la fondazione “ Il Circolo della Bontà” è ripresa l’attenzione al nostro ospedale.

Con Gianni possiamo fare  un bilancio dell’attività svolta dalla fondazione.
“Che cosa abbiamo fatto? Partiamo dalla fine: da più di un mese i pazienti hanno a disposizione il wi-fi gratuito al Circolo. Quando vengono ricoverati la caposala fornisce loro un braccialetto con la password. Duecento connessioni al giorno: un successo. Pare che anche da malati restare in contatto col web sia una necessità. Il servizio funziona nel monoblocco, nell’hospice, nei day hospital di Oncologia ed Ematologia, cioè nei luoghi delle degenze umanamente più delicate. Davvero positivo il gioco di squadra della Fondazione  fatto con Varese per l’Oncologia, Ail, Sulle Ali le tre associazioni che fanno moltissimo in ospedale. Spesa complessiva 80.000 euro”

L’ accoglienza è un vostro punto di forza
“Certamente.Per questo servizio: la Fondazione in collaborazione con le splendide volontarie di Avo dal primo maggio 2014 ha fatto in modo che  chi viene in ospedale per una visita, un controllo, un’analisi sia accolto, accompagnato, portato a destinazione con una carrozzina se è il caso. Ne abbiamo acquistate dieci, costo 7000 euro: sono incatenate come i carrelli del supermercato, l’utilizzo è  gratuito”

Curate dettagli  che rendono perfetto un servizio
La Fondazione non  deve costruire ospedali nuovi, si impegna solo per migliorare la qualità della permanenza dei degenti negli ospedali che già ci sono

Un obiettivo importantissimo in una realtà oggi a volte al centro di polemiche ricorrenti
“I nostri ospedali oggi vanno amati e aiutatii. Al “Circolo” un campione come Aldo Ossola ci ha messo la faccia: con  un cartellone gigante all’ingresso dell’ospedale e manifesti distribuiti in città si pubblicizza il servizio e si danno le coordinate per eventuali donazioni. Aldo col suo sorriso alza un pollice e dice: serve un passaggio? La gente si fa i selfie davanti al suo manifesto”

Gianni, sono segnali molto positivi quelli che date, ma per recuperare  i varesini al grande amore per  il loro ospedale di tempo ne occorrerà
“Forse meno di  quanto  si possa pensare .Sono in arrivo  nuove correzioni di rotta nel sistema sanitario dove l’immutabilità va contro una cultura che ricerca  sempre l’avanguardia.Essere al fianco di questa cultura e aiutarla con scelte adeguate  è   ancora il modo del privato di  affacciarsi al mondo dell’assistenza. Un modo efficace grazie anche alle  fondazioni che sono vera garanzia e permettono a tutti di partecipare a iniziative di grande utilità pratica. E’ giusto e bello che tutti possano partecipare anche con una piccola somma al raggiungimento di un obiettivo assistenziale. E non mancheranno mai coloro che  danno contributi importanti.  Già accade da noi , lo fanno scegliendo  a  volte l’anonimato. I tempi sono cambiati, ma i sette secoli di amore e di attenzione della città al suo ospedale sono un patrimonio che che va difeso e incrementato.”

Abbiamo letto il bilancio del Circolo della Bontà cominciando dalle ult:ime iniziative, prima che avete fatto?
“Nell’ospedale di viale Borri abbiamo attivato il servizio Dama, gestito da un medico, da alcuni infermieri e da un gruppo di volontari accoglie pazienti con gravi disabilità psicomotorie e li accompagna nel percorso ospedaliero. Sempre al “Circolo”, ma anche all’ospedale di Cittiglio e presto a Luino, funzionano biblioteche organizzate autonomamente da volontari, per lo più ex dipendenti, che offrono lo svago della lettura ai malati e ai loro familiari. “Un libro in camera” è la ragione sociale dell’iniziativa. E poi l’operazione tv: trecento televisori installati in tutte le stanze di degenza a Varese, nel reparto dialisi di Luino, nelle comunità psichiatriche di Cittiglio”

Per  avvicinarsi a questo focolare  di amore  verso  il prossimo  e di attenzione sociale chi ha confidenza con il web può digitare www.ilcircolodellabonta.it  , ma tutti possono telefonare al presidente,appunto Gianni Spartà, che come ogni bravo giornalista ha il suo recapito sulla guida telefonica.

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Pubblicato il 20 Gennaio 2016
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