“Ecco come la burocrazia frena un intero paese”

La lettera e l'amarezza del sindaco Cristina Galimberti che non ha ottenuto un finanziamento dal ministero per "un cavillo burocratico (o una diversa interpretazione)"

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La lettera e l’amarezza del sindaco Cristina Galimberti che non ha ottenuto un finanziamento dal ministero per “un cavillo burocratico (o una diversa interpretazione)”:

Sono il Sindaco di un piccolo comune di 3.200 abitanti, Buguggiate, il quale conscio del fatto che oggi le amministrazioni con le sole proprie risorse non riescono a far nulla, decide di partecipare ad un bando statale per la messa in sicurezza delle scuole, assicurandosi un finanziamento cospicuo di 470.000 Euro. Il fattore “tempo” in questi frangenti è stato vitale: recuperare tutte le autorizzazioni, coordinare le ditte che dovevano operare ad agosto ed ultimare i lavori per poter garantire la puntuale apertura scolastica, tutto ciò non è stato affatto un’impresa semplice però ci siamo riusciti. Peccato che in fase di rendicontazione al Ministero, un cavillo burocratico (o una diversa interpretazione), bloccano l’iter per l’ottenimento del finanziamento entro il 31 dicembre 2015, con il conseguente sforamento del patto di stabilità e l’ipotesi di mancato riconoscimento del contributo, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero.

Ora mi domando che senso abbia l’impegno dei Sindaci, se basta così poco a paralizzare e rendere vano lo sforzo di sfuggire dal ruolo di passa-carte a cui sembriamo ormai relegati dalle vicissitudini normative che cambiano di giorno in giorno, con una sempre maggiore richiesta di “carta” da produrre nonostante la tanto proclamata “semplificazione”. Ci stupiamo quando il notiziario ci racconta di opere pubbliche partite con un preventivo certo, spesso cattedrali nel deserto a distanza di anni non ancora finite e con costi (se va bene), raddoppiati. Quando poi trovi amministrazioni virtuose che con la coscienza del buon padre di famiglia, con impegno e dedizione cercano di dare un servizio, rispettando i tempi di consegna, la funzionalità delle opere, i costi stabiliti, e le stesse vengono bloccate da un errore formale la cui gravità non è stata quella di arricchire qualcuno, bensì di ottenere un risultato certo per la comunità (nel mio caso una scuola SICURA e RIQUALIFICATA per l’efficientamento energetico), a questo punto non rimane che un infinito sentimento di frustrazione e impotenza.

Così si paralizza un intero Paese; la vita ed i servizi che spettano al cittadino già gravato da una situazione economica all’insegna dell’incertezza, vengono compromessi. Come si può parlare di crescita futura quando non si capisce che alcune regole del gioco vanno cambiate e che sono altri i tagli da fare? Il danno della burocrazia opponente e pachidermica è stato certificato in 40 miliardi all’anno di Euro dalla CGIA di Mestre: quanti 400 mila € ci stanno in 40 miliardi? Facciamo il conto e sapremo quante scuole in meno si sistemeranno per colpa dell’attuale sistema burocratico.
Con questi atteggiamenti, senza uno sforzo di comprensione e attenzione verso le Amministrazioni che si prodigano per le proprie comunità, ci si dimentica della nostra gente, delle qualità tipiche dei nostri luoghi che ci hanno consentito di diventare quella forza economica e di evoluta civiltà, da tutti riconosciuta.

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Pubblicato il 17 Gennaio 2016
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  1. Avatar
    Scritto da paola robbioni

    Che strano sentir palare il sindaco di pinzellacchere formali; incredibile il suo pistolotto all’elefante italico. Guardi che tutti noi, comuni mortali, cozziamo contro una burocrazia bizantina e occhialuta.
    Non faccia il passerotto che pensa di volare alto come un’aquila e guardi nei rami del suo piccolo mondo : ricorda quando per regolamenti e codicilli impedisce alle minoranze di dibattere democraticamente ?
    Non invoca lei norme da rispettare ?
    Si faccia la domanda e si trovi una risposta.

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