“Luigi rischia di morire di freddo: aiutiamolo”

Disoccupato e senza casa, Luigi Marotta dorme da due mesi sotto il portico del Centro Anziani. Alcuni vedanesi vogliono aiutarlo e lanciano un appello

Caso Luigi Marotta Vedano Olona

C’è chi gli offre il cappuccino tutte le mattine come Rosy, chi gli ha fatto avere dei buoni per la spesa, chi ogni tanto lo ospita per una doccia, chi gli offre il conforto della sua amicizia. Ma la solidarietà dei vedanesi non può bastare per risolvere i problemi di Luigi Marotta, 44 anni, disoccupato, senza casa e senza famiglia, che da due mesi è forse l’unico “clochard” che il paese abbia mai ospitato.

La storia di Luigi è tristemente semplice. Tanti lavori e lavoretti, spesso in nero a volte con contratti a termine, poi il mancato rinnovo dell’ultimo contratto, due mesi di disoccupazione, a malapena sufficienti per pagare l’affitto di una piccola mansarda, poi il nulla: niente lavoro, niente casa, nessuna rete di protezione familiare. “Lavoravo come idraulico, poi per dieci anni sono tornato a Nola, dove sono nato, per stare vicino a mio padre dializzato – racconta Luigi – Quando lui è morto sono tornato al nord per cercare un lavoro, l’ho trovato in un autolavaggio di Binago ma poi è scaduto il contratto nel pieno della crisi e non ho trovato più nulla. Così, anche se ho la residenza ufficiale a Castellanza, sono venuto qui a Vedano, dove ho abitato per qualche anno e dove conosco delle persone, e ho almeno qualcuno con cui parlare perché i rapporti umani sono importanti”.

Da due mesi Luigi dorme all’aperto, sotto il portico del Centro anziani. Una presenza discreta, protetta dalla comprensione dei responsabili dell’associazione e da una piccola rete di aiuti spontanei, ma ora la situazione si è fatta insostenibile. “Non possiamo lasciarlo così – dice Anna Palma, titolare di uno negozio nel centro di Vedano Olona – Dobbiamo trovare una soluzione prima di trovare Luigi morto dal freddo. Abbiamo chiesto all’Amministrazione comunale di farsi carico di questa persona, ma ci hanno detto che non è possibile perché non è un cittadino vedanese. Per me Luigi non è un barbone, è una persona e abbiamo il dovere morale di aiutarlo ad uscire da questa situazione”.

In realtà qualcosa si sta muovendo. Questa mattina il sindaco Cristiano Citterio con l’assessore ai Servizi sociali Marzia Baroffio e le assistenti sociali ha convocato in Comune le due associazioni in qualche modo coinvolte, Centro anziani e Amevo, di cui fanno parte alcune persone che stanno cercando di aiutare Luigi. “Questa situazione non è tollerabile – spiega il sindaco – Per lui, innanzitutto, perché non si può dormire all’aperto con questo freddo. Lì non può stare, ma noi direttamente non possiamo fare niente, non è un residente e non abbiamo a disposizione alloggi di emergenza, non solo per lui ma nemmeno per i cittadini di Vedano. Però ci siamo attivati e abbiamo chiesto un incontro tra i nostri servizi sociali e quelli di Castellanza per trovare una soluzione in tempi brevi, individuando innanzitutto una sistemazione per la notte e poi costruendo un percorso su misura per lui, per farlo uscire da questa situazione. Ma si deve fidare; se ci ascolta verrà aiutato“.

“Vedano è un paese generoso – dice la signora Palma, mostrando una busta che una sua amica le ha fatto avere per Luigi, con dentro dieci buoni spesa per il supermercato e una banconota da 50 euro – L’amministrazione deve essere interprete di questa generosità e dare una mano a questa persona”.

“E’ chiaro che umanamente tutti vorremmo aiutare questa persona – dice l’assessore Marzia Baroffio – ma dal punto di vista normativo il Comune di Vedano Olona non ha gli strumenti per farlo, perché come abbiamo appurato è in carico ai servizi sociali di Castellanza, i quali peraltro sono già intervenuti indirizzandolo verso una struttura di accoglienza di Milano, dove risulta iscritto. Come amministrazione stiamo facendo più di ciò che è di nostra competenza, e all’inizio di settimana prossima incontreremo i colleghi di Castellanza per cercare insieme a loro una soluzione. E’ chiaro però che questa persona deve accettare le regole e accettare di muoversi nell’ambito di un progetto. Solo così riusciremo ad aiutarlo”.

La soluzione vera, però, sarebbe trovare un lavoro e un alloggio per Luigi Marotta, che nonostante questo brutto momento della sua vita non ha perso le speranze. “Finora non ho mai ceduto alla disperazione anche perché ho incontrato tante brave persone che mi hanno dato una mano. Cosa chiedo? Un lavoro per la mia dignità, una stanza dove dormire. In questo momento mi accontenterei anche di lavorare in cambio solo di vitto e alloggio”. E’ poco, ma oggi a Luigi basterebbe per ricominciare.

Mariangela Gerletti
mariangela.gerletti@varesenews.it

Giorno dopo giorno con VareseNews ho il privilegio di raccontare insieme ai miei colleghi un territorio che offre bellezza, ingegno e umanità. Insieme a te lo faremo sempre meglio.

Pubblicato il 08 Gennaio 2016
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