Made in Italy, approvato in commissione la nuova proposta di legge
Angelo Senaldi , deputato del Pd e primo firmatario della proposta di legge: «La trasparenza e la tracciabilità diventano punto d’incontro fra gli interessi degli imprenditori e i diritti dei consumatori»
La Commissione attività produttive della Camera ha approvato il testo aggiornato della proposta di legge per garantire maggiormente tracciabilità e tutela del Made in Italy. Con questa legge si vuole offrire agli imprenditori, in particolare alle pmi, la possibilità di ottenere contributi se applicano ai loro prodotti etichette, codici a barre o microchip di nuova generazione, non replicabili; determinare una maggiore diffusione di tali strumenti così da contrastare la contraffazione e al contempo garantire tracciabilità e autenticità; sostenere le aziende nella difesa della reputazione del made in Italy e delle loro produzioni, con ciò che ne consegue sul piano dell’occupazione; aumentare la possibilità per i consumatori di fare acquisti sulla base di informazioni verificate e velocemente verificabili.
Sono previsti finanziamenti e contributi a tasso agevolato in relazione alle spese da affrontare per dotarsi dei nuovi strumenti. I sistemi identificativi di nuova generazione, grazie alle applicazioni per smartphone e tablet, sono particolarmente efficaci per conoscere l’effettiva origine del prodotto e ricevere un’adeguata informazione su qualità e provenienza dei componenti e delle materie prime, nonché sul processo di lavorazione delle merci e dei prodotti intermedi e finiti. Permettono quindi scelte d’acquisto pienamente informate.
«La legge prevede che micro, piccole e medie imprese – spiega Angelo Senaldi deputato del Pd e primo firmatario della legge (foto sopra)- possano decidere di fare ricorso a questi strumenti su base volontaria. È evidente, del resto, che la normativa può innescare una dinamica virtuosa, grazie alla quale la trasparenza e la tracciabilità diventano punto d’incontro fra gli interessi degli imprenditori del made in Italy e i diritti dei consumatori».
Ora la legge sarà sottoposta, con una procedura relativamente nuova, a una verifica dicompatibilità con la legislazione comunitaria, per poi approdare in aula nei prossimi mesi.
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