Un grande parco al posto delle fabbriche, così rinascerà la ex-Cantoni

L'area compresa tra la Liuc e la via Piave è al centro di un grande progetto di riqualificazione che prevede attrezzature sportive, terrazzamenti e una pista ciclabile

bosco cantoni castellanza

Sarà la vicinanza dell’appuntamento elettorale, sarà che al termine di dieci anni di governo siano maturati i tempi per progetti che germinano da lungo tempo, fatto sta che a Castellanza c’è grande fibrillazione attorno a due grandi aree industriali dismesse.

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Il primo di cui vi abbiamo parlato nei giorni scorsi è quello strettamente legato al terziario che dovrebbe sorgere nell’area ex-Cantoni ed ex-Peplos che si affaccia sulla Saronnese. In quell’area sorgerà una nuova area commerciale e residenziale piuttosto grande. Il secondo, invece, è di stampo ambientalista e sportivo con un grande parco all’interno di un’area produttiva in disuso, molto estesa e da sempre chiusa alla fruizione pubblica.

Si tratta del progetto Bosco Cantoni che dovrebbe sorgere nell’area da oltre 60 mila metri quadri che si estende lungo l’asta del fiume Olona a partire dalla via Piave, fino alla piazza di Castegnate, accanto alla Liuc. Il piano immaginato dall’amministrazione prevede la valorizzazione ambientale e sociale di tutto il quartiere. L’intera area è stata acquisita, con una permuta, dalla Cantoni che ne deteneva ancora la proprietà.

La volontà è quella di convertire in altre destinazioni compatibili con il territorio, deve lasciare un segno indelebile nella riorganizzazione del quartiere e miglioramento del contesto urbano, evitando la cementificazioni a favore del recupero di consumo di suolo con la demolizione di fabbricati degradati di difficile riutilizzo.

I cittadini, attraverso l’indirizzo mail boscocantoni@comune.castellanza.va.it, avranno l’opportunità di esprimere idee, dare consigli e suggerimenti facendo proposte che l’Amministrazione Comunale terrà in debito conto.
Ma attenzione: questo non è un concorso di idee e nemmeno un concorso a premi. Qui non si vince nulla.
“Green Think Tank” è un “pensatoio verde”, un semplice “Laboratorio di Idee” non riservato a professionisti, ma libero e aperto a tutti.

Il progetto (che porta le firme degli architetti Antonella Pisoni, Paolo Ramolini, Francesca Comazzi e dell’ingegnere Gian Mario Comazzi) prevede quindi un nuovo accesso veicolare sullo sbocco di via Piola in piazza Castagnate, con relativo percorso di penetrazione verso la parte sinistra del fiume e di servizio alle funzioni ivi inserite, al fine di sdoppiare e rendere indipendenti i flussi tra Università e nuovi insediamenti.

LA PISTA CICLABILE – Scorre lungo l’intera area, a partire da p.za Castagnate fino al confine territoriale in prossimità del ponte sull’Olona, dove già esiste un passaggio di collegamento con il tratto di pista esistente nel Comune contermine. In tal modo si viene ad offrire un percorso protetto per pedoni e ciclisti, che sviluppandosi lungo il fiume e superandolo con un ponticello, consente di raggiungere le parti boscate o trovare un punto di sosta e ristoro nella zona dedicata allo sport, mettendo a contatto l’unità universitaria con la restante area verde attrezzata e con il “Mondo esterno”.

I TERRAZZAMENTI – Sono stati pensati per creare un accesso pedonale anche dalla parte alta della città, organizzando un giardino botanico aperto al pubblico; una sorta di orto urbano in cui costruire una condizione per l’imprenditorialità diffusa nel campo agroalimentare, in sintonia con la futura presenza nel sito di scuole ad indirizzo agrario, forestale. I terrazzi collegano il sito con la parte alta della città, i campi sono lo sfogo alla attività didattica e la pista permette lo sviluppo dei flussi in più direzioni fino ai Comuni contermini.

SPORT – L’ubicazione dell’impianto per l’attività sportiva, posto sull’estremità del lotto pare felice, in quanto rimane distaccata dalle funzioni del nuovo centro integrato e non arreca disturbi alle attività principali. L’area, raggiungibile dal parco superando il fiume mediante un ponticello e in via diretta dal corpo universitario, si configura in un servizio autonomo completo di spogliatoi, punto di ristoro e sosta per i ciclisti.

IL PUNTO D’INCONTRO – In questo punto in cui si riversano più soggetti: sportivi, studenti, passanti, pescatori, amanti del verde, coltivatori, è stata collocata una struttura di servizio, per offrire una opportunità di ristoro, di sosta, di aggregazione e non ultima di controllo dell’area, mediante una gestione qualificata degli spazi di uso pubblico finalizzata a dare sicurezza e avere la pulizia dei luoghi . L’edificio, tutto trasparente, caratterizzato da archi in legno lamellare di sostegno dei pannelli vetrati, si propone quale elemento attrattivo, di forte richiamo per la forma e composizione dei volumi .

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Gennaio 2016
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