Tigli, la Lega indica le “imprecisioni” dei grillini”

Il carroccio samaratese torna alla carica del Movimento 5 Stelle. Al centro, sempre il contestato intervento a San Macario

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Lo scrivevamo qualche giorno fa: i tigli di via XXII marzo a San Macario sono “l’argomento principe” a Samarate. Il tema è ritornato in evidenza con il lungo comunicato del Movimento 5 Stelle (qui): dopo l’intervento dell’amministrazione comunale (i cantieri dureranno ancora due mesi, vedi qui), riceviamo e pubblichiamo il comunicato della Lega Nord Samarate

Abbiamo letto con vivo interesse la cronistoria del progetto della via XXII Marzo, attraverso i media, ad opera del movimento 5 stelle (M5S). Li ringraziamo per il loro esaustivo e dettagliato rapporto sullo stato dell’opera, che arriva sulla da loro tanto bistrattata stampa. Tuttavia vorremmo fare alcune precisazioni in merito ad alcune esternazioni da loro fatte e che non corrispondono alla realtà dei fatti; ma capiamo come per farsi pubblicità, a scapito del lavoro altrui, gettare ombre e mistificare risulta essere la via più comoda.
Nella loro cronistoria iniziano raccontando come i cittadini, o forse loro, sono venuti a conoscenza del progetto di via XXII Marzo attraverso i social network. Questa è una prima imprecisione: la discussione sulla riqualificazione della via è iniziata non meno di una trentina di anni fa, raccogliendo le esigenze dei residenti. Questo progetto è passando attraverso varie amministrazioni e campagne elettorali, tra le quali vogliamo ricordare le elezioni del 2010 dove il sig. Provasio, si presentava come secondo nome in lista UDC, in appoggio a Samarate Città Viva.
Ci chiediamo come sia possibile che chi si presenta al giudizio degli elettori e quindi alla politica locale non si sia mai accorto dell’esistenza di questo progetto, oppure era talmente preso dalla smania del comando che dopo la sua sconfitta è spartito dalla politica Samaratese sino a ricomparire nel 2015 come candidato sindaco del M5S.

Non vogliamo polemizzare sulle modalità di raccolta delle firme, in quanto lo riteniamo un sacrosanto diritto di tutti i cittadini, per altro già oggetto di discussioni sui social. Risulta evidente a tutti che si è passati dapprima da dichiarazioni come “non è intenzione del M5S di farne una crociata politica”, al fatto che oggi sia diventata per loro solo bieca politica di propaganda.
Per altro, all’incontro pubblico tenutosi il 06-luglio-2015 nella frazione di San Macario, con progettista e amministrazione, non ricordiamo la ben che minima presenza del M5S, eppure l’incontro era stato ampiamente pubblicizzato. Sulla piantumazione del progetto originale arriva la seconda imprecisione: ricordiamo al M5S che la scelta della piantumazione non è stata fatta a discrezione dell’amministrazione, che non ha e non può avere competenza in materia, ma è stata inserita in quanto il progetto originario prevedeva una soluzione di continuità con un’altra via principale di San Macario, la via C. Ferrini, sulla quale si era già intervenuti.
A maggior ragione, l’apertura di un tavolo di confronto ad opera della commissione competente ha risolto questo problema: perciò è impossibile imputare all’amministrazione un errore di progettazione, tanto meno il Nobel in agronomia al 5MS per aver fatto il loro dovere. Terza imprecisione è quella legata alla monumentalità delle piante, dove si evince come al M5S non è chiara la legge in questione, tra l’altro retroattiva, e varata dal governo Renzi nel Febbraio 2015, mentre il progetto ha superato l’ultima approvazione definitiva il 24/12/2014.
Per anticipare eventuali polemiche, precisiamo che questa data non è stata strategia politica, ma semplicemente una questione legata al bilancio, come anche i muri sanno.
Detto ciò è chiaro che la tematica della monumentalità non poteva essere affrontata prima in quanto non esisteva l’apposita legge. Quarta imprecisione riguarda la presenza delle targhette legate alla memoria dei caduti: forse è sfuggito al M5S che le targhette con i nomi dei caduti non sono più sulle piante, ma sono state spostate sul monumento ai caduti realizzato anni orsono. Quindi il voler il ricordo della difesa della patria e della tutela del territorio lombardo alla presenza dei tigli è fuori luogo, di cattivo gusto e soprattutto pretestuoso nella ricerca di consensi.
Infine sull’argomento costi, c’è l’ennesima imprecisione: la variante di 117.000€ è legata ai lavori aggiuntivi necessari per l’ammodernamento del sistema fognario e dei servizi della via, venuti alla luce in corso d’opera. Questa amministrazione è la prima che ha trattato seriamente il problema della riqualificazione della via XXII Marzo, ed è stata l’unica che con convinzione ha deciso di metterci mano, proprio laddove le precedenti amministrazioni si sono arenate sotto la minaccia ed i ricatti in nome dei tigli.
Vogliamo ricordare che questa è un’arteria fondamentale della nostra città, ed il percorso di riqualificazione è stato affrontato in maniera seria e rispettoso del parere di tutti, ascoltando le esigenze dei residenti e di professionisti qualificati. Tutte le polemiche sorte intorno a questo progetto sono state cavalcate politicamente dall’opposizione in maniera strumentale, senza le quali il progetto sarebbe stato portato a termine nei tempi previsti, evitando tutta una serie di disagi sia ai cittadini sia ai commercianti.
I Ritardi sono imputabili solo ed esclusivamente a queste ostruzioni sterili, ma questo i cittadini di Samarate lo hanno capito, essendo a conoscenza del fatto che per qualsiasi chiarimento e spiegazione l’amministrazione è sempre disponibile.

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Pubblicato il 06 Febbraio 2016
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