“Abbiamo aiutato il camionista francese e ci ha truffati”
L'uomo si aggira per il Varesotto da alcuni giorni. racconta di essere rimasto chiuso fuori dal suo camion e di aver bisogno di ospitalità e di qualche soldo e poi sparisce nel nulla, o quasi
Se non ci fosse in gioco la buona fede delle persone sembrerebbe anche un espediente su cui sorridere ma qui la truffa è seriale e non c’è niente di peggio che prendersi gioco di chi pensa di fare del bene e poi si ritrova raggirato.
La voce ormai è girata molto, tra i gruppi Facebook e il passaparola, e riguarda il camionista rimasto chiuso fuori che da una settimana gira il Varesotto dormendo a scrocco e spillando qualche spicciolo a chi riesce a convincere della propria buona fede.
Il meccanismo è rodato e a giudicare dalle segnalazioni che corrono in rete va avanti da anni. L’uomo, sulla cinquantina, racconta di essere rimasto fuori dal camion e di aspettare un tecnico che il giorno seguente, aperto il mezzo, gli avrebbe permesso di rientrare in possesso del portafoglio e dei documenti. Chiede solo ospitalità e qualche soldo da restituire nel giro di poche ore. Salvo poi sparire nel nulla, o semplicemente spostarsi di qualche chilometro.
Tra le ultime “vittime” ci sono un uomo di Albizzate e un’imprenditrice di Castronno proprietaria di un Bed & breakfast. «Si è presentato alle 22 di mercoledì scorso, stava chiedendo aiuto nei pressi della stazione di Albizzate e così chi ha deciso di aiutarlo lo ha portato da me pagandogli la stanza – ci racconta -. Non accetto mai sconosciuti che si presentano oltre una certa ora ma colta un po’ alla sprovvista, dopo aver ascoltato tutti insieme la sua storia, lo abbiamo accettato».
Il “camionista” in questione appare molto credibile, parla francese e tedesco, dice di guidare un camion Mercedes targato Germania e di essere nato a Lille: «Era ordinato e pulito, parlava francesce, era alto circa 1.75 e nulla lasciava pensare che la sua storia non fosse vera. Il mattino seguente ha lasciato la stanza in ordine, come tutte le persone a modo, si è fatto prestare qualche soldo ed è andato in stazione a Castronno per aspettare il tecnico che gli avrebbe aperto il camion».
L’uomo non si è più presentato, sparendo con i pochi soldi prestati ma soprattutto con la buona fede di chi aveva scelto di aiutarlo. «Nel pomeriggio sono stata nelle aree di sosta autostradali dove aveva detto di essersi fermato, sul posto altri camionisti mi hanno confermato tutti i particolari che l’uomo aveva raccontato sulla sua disavventura, segno che probabilmente un tempo era stato davvero camionista, ma anche che del suo mezzo non c’era mai stata traccia in quei giorni».
La storia sembrava finita così ma qualche giorno dopo il colpo di scena: «Ho risposto al telefono e ho sentito la voce di un imprenditore di Gazzada Schianno che mi ha raccontato una storia già sentita: “c’è un camionista rimasto chiuso fuori che avrebbe bisogno di una stanza”. Siamo subito andati sul posto per identificarlo e abbiamo chiamato i carabinieri. L’uomo però non ha documenti e, di fatto, non non estorce il denaro. Si approfitta solamente dell’ingenuità di chi lo aiuta, perciò non so come possano procedere nei suoi confronti. Io intanto racconto questa storia perché possa non accadere più».
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