Alptransit, vecchio o nuovo progetto? Il paese si divide

Sottopasso o cavalcavia sono le due soluzioni che si contrappongono, anche sul fronte politico

Alptransit, Laveno Mombello: il sottopasso

I lavori svizzeri procedono come da programma e l’Alptransit nel 2020 entrerà in funzione. Il potenziamento della linea ferroviaria Rotterdam-Genova toccherà diversi Comuni della nostra provincia. E i Comuni sono chiamati a lavorare – con le FS – anche sul problema dell’intersezione tra strada e linea ferrata, quindi i passaggi a livello.

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Alptransit, Laveno Mombello: il sovrappasso 4 di 8

Laveno Mombello è uno dei centri del varesotto che deve fare i conti con il transito dei lunghi treni merci che arriveranno della Svizzera e dovrà per forza trovare un’alternativa all’attuale passaggio a livello di via Labiena. Il motivo? Il traffico ferroviario diventerà molto intenso e questo significa che il passaggio a livello rimarrebbe chiuso molto spesso (si parla di un treno ogni 15 minuti) bloccando l’accesso, in entrata e in uscita, al paese. Va anche ricordato che il centro di Laveno è “chiuso” anche da altre sbarre, quelle delle Ferrovie Nord nei pressi del Gaggetto. Trovare un’alternativa significa quindi permettere l’accesso e l’uscita ai cittadini ma anche ai mezzi di soccorso.

CHI PAGA I LAVORI?

Per l’eliminazione di 15 passaggi a livello nei comuni di Laveno Mombello, Luino, Ispra, Sangiano, Maccagno-Pino-Veddasca, Taino e Angera sono disponibili 30 milioni di euro: è l’importo stabilito dall’accordo tra Regione Lombardia, le FS e la Provincia di Varese. Dei 30 milioni, 10 sono stanziati dalla Regione, 20 invece vengono dal bilancio di Rete Ferroviaria Italiana, che è la società del Gruppo FS che si occupa degli impianti fissi (stazioni, binari, passaggi a livello).

COSA SUCCEDERA’ A LAVENO MOMBELLO?

Attualmente il PGT, approvato nel 2013 e pubblicato ufficialmente nel 2014 (dall’amministrazione del sindaco Giacon), prevede la costruzione di un sottopassaggio che da Via Varese arriva all’incirca in Via Cerutti. Un progetto di cui si discute molto in paese, tanto che il 22 gennaio scorso l’amministrazione comunale ha organizzato un’assemblea pubblica per spiegare cosa succederà al paese che, inevitabilmente, cambierà volto una volta iniziati i lavori. Il dibattito è quindi molto accesso e alcuni cittadini, in quell’occasione, hanno raccolto 200 firme per chiedere che si torni a valutare un vecchio progetto, quello presentato dalla allora amministrazione Ielmini sei anni fa.

FAVOREVOLI E CONTRARI 

L’Assessore ai lavori pubblici dell’attuale amministrazione (ancora guidata da Ercole Ielmini), Enrico Rodari spiega: «Abbiamo consegnato le firme raccolte alla Provincia. Al momento non siamo ancora stati convocati e vedremo il da farsi. Noi siamo per il progetto del sovrappasso perché crediamo che questo abbiamo un impatto minore, a livello di costi e di cambiamenti sul paese».

Continua:«La nostra è stata una scelta dettata dalla volontà di non cambiare la viabilità di Laveno. Il progetto attualmente approvato nel Pgt invece, prevede diversi cambiamenti: divide la città escludendo l’accesso alla zona Ponte perchè il passaggio a livello sarà chiuso; quindi via Garibaldi diventerà quella d’accesso principale per uscire verso Varese, il mercato cittadino andrebbe spostato e la via Labiena resterebbe isolata compromettendo anche le attività commerciali. Inoltre, il progetto prevede l’abbattimento di un palazzo dove attualmente vivono 15 famiglie e quindi costi ulteriori per il suo smantellamento e la nuova sistemazione delle persone».

Dall’altra parte l’ex sindaco Graziella Giacon replica:«Abbiamo realizzato un progetto, approvato dalla commissione tecnica provinciale, valutando le questioni tecniche e cercando la soluzione migliore. È un cambiamento importante per il paese ma i lavori dell’Alptransit vanno avanti ed è necessario procedere, anche per permettere l’accesso e l’uscita ai mezzi di emergenza. Come ho sottolineato in diverse occasioni, il progetto del “sovrappasso” era stato sconsigliato dalla Vas (Valutazione Ambientale Strategica) perchè metteva in evidenza la criticità del traffico sulla via Labiena. Inoltre andrebbe ad intaccare il Parco della Rimembranze e a deturpare la visibilità della chiesa settecentesca di S. Maria in Ca’ Deserta. Il rione Ronco Santa Maria avrebbe dei grossi cambiamenti. Bisogna inoltre considerare il traffico di mezzi pesanti che passerebbero tutti per Via Labiena. E’ pur vero che il progetto in PGT prevede l’abbattimento di alcune abitazioni ma credo che anche il progetto alternativo provochi disagi a diverse famiglie».

I DUE PROGETTI IN BREVE 

Il progetto del sottopasso (quello approvato nel PGT, Piano di Governo del Territorio) – Guarda la galleria fotografica 

Il progetto prevede la costruzione da Via Varese (all’altezza dell’ultima curva prima di entrare a Laveno), tramite un passaggio sotto la stazione RFI, che esce in  Via Ceretti e quindi Via Garibaldi. Qui è prevista la costruzione di una rotonda, al posto di una parte del parcheggio attuale, con sbocco anche in Via Marconi.

Questo progetto prevede l’abbattimento di un palazzo all’interno del quale, attualmente, vivono 15 famiglie. E’ il palazzo giallo, affianco alla ferrovia all’interno del quale c’è anche un negozio di parrucchiere da uomo. Per legge, ai residenti, dovrà essere assegnata una nuova abitazione o dovranno essere risarciti. Via Garibaldi, in questo caso, diventa la via principale di scorrimento del traffico in uscita verso Varese. La vie d’accesso a Laveno saranno Via Ceretti o Via Marconi. Dall’altra parte, il traffico che arriva dalla zona ponte sarà indirizzato in Via del Gaggetto.

Il progetto del sovrappasso (quello presentato dall’amministrazione Ielmini) – Guarda la galleria fotografica 

Il progetto prevede la costruzione di un sovrappasso sulla galleria già esistente della ferrovia. La nuova strada prende inizio da Via Varese, all’altezza del cimitero, sale in costa passando per Via Ronco Santa Maria, quindi passando sopra la galleria e scendendo in Via Labiena.

La strada sarò quindi allargata e si provvederà alla riduzione delle pendenza nel tratto che imbocca la Via Labiena.  Inoltre, ci sarà la riduzione del parco delle Rimembranze e, probabilmente, anche lo spostamento del monumento mentre la scalinata del Portaluppi verrà affiancata dalla strada. Secondo quanto valutato dall’amministrazione Ielmeni sarà necessario abbattere un palazzo all’interno del quale vivono tre famiglie: si tratta del palazzo giallo, il primo destra entrando in Via Labiena arrivando da Via Varese. In questo caso la viabilità del centro di Laveno Mombello non subisce modifiche, oltre al tratto descritto.

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Febbraio 2016
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