Anziana truffata chiama i carabinieri e fa arrestare un ragazzo

Esce da una casa del centro, ha un sacchetto di cartone, cammina svelto come se dovesse scappare: entra in una macchina con la targa di cartone e poi va verso l’autostrada.  Ma quel ragazzo così nervoso , 27 anni appena, ha destato i sospetti di una pattuglia in borghese del nucleo investigativo dei carabinieri di Varese. A pensarci, è quasi prodigioso l’intuito che hanno avuto i militari, perchè mentre pedinavano quella vettura, confidando sul proprio intuito, è arrivata la comunicazione che l’uomo aveva appena compiuto una truffa odiosa ai danni di una anziana di 89 anni. 

E’ accaduto giovedì mattina, in un palazzo della zona pedonale del centro. Una persona, forse un complice, ha chiamato sul numero fisso un’anziana donna di Varese qualificandosi come un addetto dei carabinieri. Il telefonista sapeva che la signora ha una figlia e le ha riferito che la stretta parente aveva avuto un incidente. Ha aggiunto di non preoccuparsi e che a breve dalla caserma avrebbero inviato una persona fidata per raccogliere dei soldi necessari a sostenere le spese mediche della figlia Nel giuro di qualche minuto, con occhiali e ben vestito, è giunto alla porta il 27enne. Si è fatto consegnare i soldi che la signora aveva in casa, circa 400 euro, ma anche una collana, monili e l’argenteria per un valore di 4mila euro.  Poi si è dileguato.

(L’uomo arrestato)

L’anziana si è trovata impaurita e colta di sorpresa: non ha avuto la prontezza di reagire subito ma poco dopo ha chiamato il 112 dei carabinieri. E così, mentre la pattuglia stava seguendo l’uomo sulla autostrada A4, chiedendo alla centrale operativa si vi fosse stata una rapina o una truffa, la stessa auto dell’Arma ha ricevuto le informazioni decisive: la descrizione del truffatore e la conferma che proprio in quella via di Varese, dove loro avevano visto un uomo sospetto, era avvenuto un raggiro.

I carabinieri hanno bloccato in autostrada la vettura, una Opel Corsa, e fermato il 27enne: in un sacco deteneva tutta la refurtiva. L’uomo aveva anche un Gps perchè è residente a Napoli e presumibilmente si tratta di una trasfertista della truffa. Teneva due telefoni in tasca, e in un apparecchio era registrata una sola telefonata a un numero fisso di Napoli. “La donna non ha saputo riferire di preciso se il presunto carabiniere fosse il telefonista o quello che ha bussato a casa – spiega il colonnello Alessandro De Santis  -in ogni caso i carabinieri non mandano quasi mai addetti a casa. E se avete dei dubbi, prima di farli entrare, chiamate sempre il 112 e chiedeteci se davvero siamo noi”.

L’uomo è stato processato per direttissima a Milano. Ha patteggiato 1 anno e 8 mesi per truffa, con pena sospesa.