Beffa a fil di sirena, Openjobmetis nel baratro

Capo d'Orlando passa 81-82 a Masnago con un canestro di Boatright, con Varese che spreca l'ultimo vantaggio. Ora la retrocessione è un rischio concretissimo. Non basta il cuore di Ferrero

Openjobmetis Varese - Betaland Capo d'Orlando 81-82

Otto anni fa, una sconfitta interna con Capo d’Orlando al termine di una gara tiratissima contribuì a spingere l’allora Cimberio verso la seconda retrocessione della sua lunga e gloriosa storia. E pur incrociando le dita in ogni modo, non vorremmo che la storia si ripeta in questo campionato: la Openjobmetis perde di un solo punto, 81-82, contro i siciliani e piomba nel baratro, non solo (e non tanto) per una classifica molto corta, quanto per un calendario che si fa durissimo e alla luce di un’altra sconfitta a dir poco evitabile.
E invece è stata dolorossissima, perché Varese era +3 palla in mano a mezzo minuto dalla fine prima di finire infilzata sia dalla lunetta – implacabili gli ospiti, spreconi i biancorossi – sia soprattutto da Boatright a fil di sirena, dopo che Wright era andato a sbattere con l’ultimo possesso varesino della serata. Forse c’era fallo, forse poco prima la fortuna non ha aiutato (piazzato di Wright sputato dal ferro), ma di certo la Openjobmetis ha perso molto prima questo autentico scontro salvezza.

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Openjobmetis Varese – Betaland Capo d’Orlando 81-82 4 di 25

Varese ha perso facendosi dominare a rimbalzo in modo spaventoso (30-46, 8-16 gli offensivi), perché ha gettato alle ortiche ben nove tiri liberi, perché si è fatta violentare per tutto il primo tempo dai giochi a due favorevoli al folletto Boatright. E a proposito di quest’ultimo, si allunga la lista dei “migliori” della settimana che trovano gloria contro le difese di Moretti: Jenkins, Daye, Logan e ora il giovane americano di Capo, che ne segna 31 compreso il guizzo definitivo a meno di 2” dalla fine. Ha perso perché alcuni giocatori – Wayns su tutti – hanno disputato una partita cattiva, altri (Davies) si sono accesi solo a metà gara abbondante, perché non è possibile che la Openjobmetis debba aggrapparsi al grande cuore di Ferrero, senza il quale il ko sarebbe arrivato diversi minuti prima.

Il ko con i siciliani mette Varese in una posizione scomodissima: alla fine mancano dieci partite, due contro avversarie dirette (Torino e Bologna) da giocare lontano da Masnago, le altre contro formazioni più pronte, quotate e motivate. Non ditelo però a Moretti che a precisa domanda sulle possibilità di retrocedere sceglie una risposta “alla Frates” spiegando che da lunedì mattina si pensa alla gara europea contro il Gazientep, da giovedì alla prossima di campionato (che sarà tra 15 giorni per la pausa per la Coppa Italia, proprio a Torino). Tranquillità reale oppure ostentata? Non lo sappiamo, ma di certo la gente di Masnago – cui va dato atto di aver provato fino alla fine a sostenere la squadra – la pensa in modo diverso. E forse per la prima volta ha alzato la voce contro la dirigenza biancorossa.

Openjobmetis Varese - Betaland Capo d'Orlando 81-82

COLPO D’OCCHIO – Buona cornice di pubblico per uno scontro salvezza da “promontorio della paura”. I timori sono anche più forti della curiosità di vedere il nuovo acquisto Wright. Prima del via striscione in Curva Nord a ricordare la giovane Erika Gibellini, scomparsa nei giorni scorsi.

PALLA A DUE – Wright è subito in quintetto base con Wayns a fare la guardia; Faye è scelto a fare il “4” con Kangur che inizia in panchina. Di Carlo tiene fuori all’inizio Boatright e non farà entrare Basile, forse all’ultima presenza in questo palasport.

LA PARTITA – Avvio già deludente: si segna con il contagocce (buon avvio di Kangur) e dopo il primo quarto ricco di errori le squadre sono su un anonimo 15-15. Boatright capisce di poter colpire sulle situazioni di pick’n’roll e si scatena nel secondo periodo: canestri a ripetizione, marcature bruciate regolarmente e lo strappo si fa consistente, con Faye che prova quasi da solo a raddrizzare la baracca (38-43).
Ma il peggio arriva ancora una volta dopo l’intervallo quando la Openjobmetis rischia davvero di sciogliersi, e quando il divario a favore della Betaland è spesso in doppia cifra. Si vede qualche sprazzo di Wright mentre Wayns dopo un bel cesto per il -4 combina una serie inenarrabile di stupidaggini. Alla mezz’ora quindi la bilancia è tutta verso gli ospiti, 54-65.

IL FINALE – E probabilmente quello sarebbe l’esito della serata se Giancarlo Ferrero non decidesse di vestirsi da eroe: sei punti di fila (con schiacciata da palla rubata), un fallo subito in difesa, guardia pesante su Boatright. In pratica gira da solo l’inerzia della gara che da lì in poi vede la Openjobmetis davanti, anche perché pure Davies dopo lungo letargo diventa un fattore. Kangur e Wright, poi anche Kuksiks tengono in testa una Varese che a 30” dalla fine viene beffata dal ferro (tiro del nuovo acquisto che valeva il +5). Jasaitis non sbaglia i liberi e dopo il timeout Wright si prende 20” di palleggio prima dell’ultimo assalto: scelta legittima, ma errore in entrata con spinta di corpo non fischiata a Bowers. Poi Boatright – chi se no? – corre dalla parte opposta e in slalom segna un canestro che è un macigno sulla testa di Varese.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Febbraio 2016
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  1. Avatar
    Scritto da volpe

    prima di tutto togliere gli stendardi!! questa squadra e dirigenza non li meritano! detto ciò penso che questa squadra sia ora la più scarsa del campionato, quindi giusta la retrocessione.

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