Storie di Imprese

Carrara: “I robot non mi fanno paura”


La carpenteria fondata da Luigi Carrara ha fatto dell'innovazione la sua specificità. Un'attitudine che ha permesso all'impresa di superare indenne la crisi

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«Il collant con la riga nasce in provincia di Varese». Quando lo raccontano i coniugi Guarino, titolari della Carrara Luigi s.r.l, non nascondono un certo orgoglio. La signora Lorena, figlia del fondatore Carrara Luigi, racconta: «Mio padre era un gran lavoratore, molto creativo. Da giovane lavorava in un calzificio di Vedano Olona su telai simili a quelli che si utilizzano ancora oggi per realizzare i collant con la riga. Proprio il lavoro sui telai lo spinse ad appassionarsi alla meccanica e alla carpenteria metallica». Carrara: "I robot non mi fanno paura"


Signora Carrara, in che anno il signor Luigi decise di mettersi in proprio e fondare la carpenteria che ancora oggi porta il suo nome?

«Erano gli inizi degli anni ’60. Papà si era indebitato per aprire la sua prima officina sotto casa. La mamma, con cui si erano conosciuti nel calzificio, racconta sempre che gli portava la cena in officina per farlo staccare dal lavoro. È grazie a tutti questi sacrifici e alla sua inventiva che iniziò a lavorare per la Philips e la Siemens. Allo stesso tempo era commerciale e carpentiere e tante volte i rapporti con i clienti si trasformavano in vere e proprie amicizie».

Cosa realizzava per queste grandi aziende?

«Altoparlanti, nonché componenti per lettini radiologici e altre parti metalliche che richiedevano precisione e affidabilità».

Due aspetti che un contoterzista ottiene solo investendo, o sbaglio Angelo?

«Il signor Luigi ha sempre voluto re-investire buona parte dell’utile aziendale in tecnologia, differenziando l’offerta ai propri clienti. In questo senso è stato un eccellente imprenditore»

Come si è evoluto il lavoro di carpenteria leggera e di precisione nel corso di questi 50 anni?
«Le faccio un esempio. Fino a qualche anno fa le lavorazioni in acciaio Inox erano realizzate in percentuale molto ridotta. Oggi siamo esperti anche in questo campo. L’evoluzione e la capacità di risposta sta tutta qui, essere pronti a modificare la propria routine».


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Allora parliamo dei servizi della Carrara, cosa offrite ai vostri clienti?

«Essendo contoterzisti per il momento lavoriamo esclusivamente su disegno del cliente. Le nostre lavorazioni sono il taglio laser dei materiali, la punzonatura, la deformazione della lamiera su impianti automatici, la piegatura, la saldatura per fusione, la saldatura a filo e quella al microplasma, adatta alle lavorazioni inox. Principalmente, però, offriamo ai nostri clienti professionalità, affidabilità, precisione, esperienza, serietà e cortesia».

Avete due robot ABB per il servizio di piegatura. Cosa ha significato per voi investire in queste tecnologie in termini di ritorno di fatturato?
«In termini di resa e quantità i robot aiutano, ma il ragionamento che sta alla base dell’investimento sulle isole robotizzate, per quanto ci riguarda, è un altro. Volevamo che l’esperienza della piegatura rimanesse di proprietà dell’azienda, non dell’operatore».

Di proprietà dell’azienda?

«Ora le spiego. Siamo partiti con il primo investimento in un robot nel 1997. In quel periodo il mercato Svizzero chiedeva tantissimo personale specializzato e i dipendenti, pur essendo affezionati all’azienda, preferivano andare a lavorare oltreconfine. È così che nel giro di tre mesi tre dipendenti altamente specializzati ci hanno rassegnato le dimissioni. Quindi abbiamo iniziato a chiederci cosa fare per evitare di rimanere fermi ogni volta che un nostro collaboratore lasciava l’azienda e abbiamo trovato una parziale soluzione nella piegatura robotizzata».

Senta, un investimento in tecnologie così avanzate paga?

«Diciamo che quando abbiamo comprato i robot antropomorfi, i lotti di produzione erano consistenti e giustificavano gli investimenti. Adesso i grossi lotti di produzione non ci sono più. Spesso ci vuole più tempo per allestire un robot che pieghi un piccolo lotto, che realizzarli coi sistemi tradizionali».

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Mi tolga una curiosità, è possibile condividere queste tecnologie con altre aziende?
«Sarebbe possibile se si riuscisse a creare un clima di collaborazione reciproca mettendo ognuna a disposizione le proprie risorse e il proprio know-how. Questo potrebbe essere un concetto più facilmente condivisibile da parte di giovani imprenditori».

Oltre ai robot disponete di macchinari per il taglio laser. Quanto re-investite in tecnologia ogni anno?

«Le richieste dei nostri clienti ci obbligano necessariamente a fare nuovi investimenti. Proprio in questi giorni stiamo attendendo la consegna di un nuovo impianto per il taglio laser di ultima generazione, con una potenza di produzione molto alta e che allo stesso tempo garantisce all’impresa un notevole risparmio energetico».

Alla base di questi investimenti c’è un buon rapporto con le banche, o sbaglio?
«Diciamo che per il nostro ultimo investimento siamo stati seguiti in modo ottimale dal nostro interlocutore che conosce da anni la nostra realtà aziendale».

Oggi quanti dipendenti conta la Carrara?

«Siamo 12 operativi più due impiegati e mia moglie Lorena, titolare dell’azienda».

Avete assunto qualcuno nel 2015, o pensate di farlo nel 2016?

«L’anno scorso abbiamo assunto quattro persone. Il primo è arrivato a luglio e poi sono seguiti gli altri, tra cui un tirocinante. Tutti assunti inizialmente con un contratto a tempo determinato. Questo perché vogliamo testare le capacità del dipendente, ma anche lasciare il tempo al dipendente medesimo di valutare il proprio interesse nella ns. tipologia di lavoro».

Carrara: "I robot non mi fanno paura"


Sta cercando qualcun altro?
« Stiamo valutando l’assunzione di un operatore che sappia usare Cad, con una mente aperta ed elastica».

Perché Cad?
«Per ottimizzare la gestione del nostro archivio».

Chi sono i vostri clienti?

«Sono principalmente della provincia di Milano. Lavoriamo per aziende attive nell’elettromedicale, del packaging, nel settore della sicurezza e dei distributori automatici».

I dati di Unioncamere sull’ultimo trimestre 2015 segnano in Lombardia lievi segnali di ripresa. Per voi è così?

«Il nostro pensiero è che il leggero incremento di ordini sia dovuto più alla ridistribuzione del lavoro dovuto alla cessazione dell’attività da parte di altre realtà che a una ripresa vera e propria».

Usufruirete delle misure introdotte dal governo come il super ammortamento, la Sabatini bis, la richiesta di esenzione IMU per i macchinari imbullonati?
«L’investimento che abbiamo appena fatto è stato possibile anche grazie al super ammortamento. Abbiamo poi rifatto l’impianto di riscaldamento avvalendoci del cosiddetto ecobonus e adesso stiamo valutando la possibilità di realizzare un impianto fotovoltaico».

Quindi le misure introdotte o rinnovate dal governo sono state utili?
«Direi di sì. Quello che rallenta le aziende, è la pressione fiscale. Forse il Governo si dovrebbe sensibilizzare maggiormente sul fatto che se l’imprenditore paga meno tasse sarebbe più propenso a incrementare i propri investimenti».

Cosa si auspica per il 2016?
«Mi auguro che ripartano i mercati e di conseguenza si possa attuare una programmazione produttiva».

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Carrara Luigi
Via Boffi 22070, Binago (Co)
tel.031 941798
fax 031 94257
www.carraraluigi.it
email: guarinoa@tin.it

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Pubblicato il 26 Febbraio 2016
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