Furia da Tradate, il “colombo viaggiatore” più veloce d’Italia

Eustachio Uslenghi ha 69 anni e da 55 addestra quelli che una volta erano chiamati piccioni viaggiatori: "Ne ho 99 li conosco tutti per nome e sono la passione della mia vita"

Si chiama Furia, ha percorso 3.500 chilometri in un anno, è il campione italiano di velocità del 2015, e anche del 2014. Ed è un piccione, o meglio un colombo viaggiatore. «Da anni nessuno più li chiama piccioni, ma di fatto erano loro che portavano i messaggi durante la guerra, in piccole bussole che venivano legate a una zampa». A raccontare la sua storia è Eustachio Uslenghi, 69 anni, tradatese che da 55 anni ha un’unica grande passione: l’allevamento di colombi viaggiatori.

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Furia, il “colombo viaggiatore” due volte campione italiano 4 di 20

«Avevo 14 anni nel 1961, che altri divertimenti c’erano?» spiega Uslenghi, ex carpentiere, mentre mostra nel giardino i suoi colombi, divisi per età e mansione. «Ne ho 99 e li conosco tutti per nome, uno per uno – spiega -. Erano 100 ma un maledetto falco me ne ha portato via uno. Capita, ma fa arrabbiare». Lui è anche il presidente dell’associazione Colombofila di Tradate, che contra altri 15 appassionati. Proprio in questi giorni si stanno tutti preparando per il campionato italiano che sta per cominciare.

«Si parte a metà marzo, i colombi vengono portati a Reggio Emilia e poi lasciati andare – spiega -. Noi poi li aspettiamo a casa. Vince il più veloce». Per avere dei tempi “certificati” ogni colombo ha un microchip legato a una zampa che si attiva alla partenza e che segna il tempo quando rientra nella propria colombaia, dove c’è un lettore computerizzato che registra il tempo. Questa operazione viene ripetuta per tutta l’estate, fino a settembre, con il percorso che diventa sempre più lungo, fino a portare i colombi in sud Italia con il camion, dove vengono lasciati andare. 

«Lui è Furia, ha 5 anni ed è nel pieno della forma – mostra orgoglioso Uslenghi -. Il campionato è composto da 19 gare, lui ha partecipato a 16 ed è sempre tornato. È stato il più veloce d’Italia nel 2014 e nel 2015, percorrendo ogni anno quasi 3.500 chilometri. Ma non creda che siamo in pochi a partecipare – aggiunge -. Ogni volta partecipano anche 3mila colombi. È un bello sport, peccato si stia perdendo, che non ci siano persone che vadano avanti. Ci vuole impegno ma dà grandi soddisfazioni. Ora punto molto su Furia anche per quest’anno» aggiunge mentre lo accarezza e poi lo lascia libero.

Furia, colombo viaggiatore

«Un piccione ce l’ha nel sangue di tornare a casa. Io mi prendo cura di loro, li premio, li coccolo, li accudisco nella riproduzione – spiega -. Li conosco talmente bene che li sento arrivare quando tornano da una gara e a distanza li so anche riconoscere. So quando stanno per tornare e chi sta tornando. Viaggiano tra i 60 e i 90 km/h, ma non è solo questo, li riconoscono da come volano».

Tutte le mattine alle 5 e mezza Eustachio si sveglia per andare dai suoi colombi, li pulisce, li sistema e poi ci torna anche nel primo pomeriggio. «Lo facevo anche quando lavoravo. Persino il giorno del mio matrimonio: ho lasciato mia moglie ai festeggiamenti e sono andato a partecipare a una gara. era già rassegnata fin da allora; quando c’è una passione che ti anima non puoi fare nient’altro. E questi colombi sono la mia passione. Ora si apre un nuovo grande anno e oltre a Furia c’è anche il giovane Pippo che è diventato molto veloce. Ci daranno grandi soddisfazioni in campionato».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 23 Febbraio 2016
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