“Il Comune mi ha lasciato solo”

«Il Comune di Castellanza mi ha lasciato solo, ho bisogno di un lavoro per rimettermi in gioco e perchè non voglio tornare a dormire sotto un porticato». Luigi Marotta, il senza tetto di Vedano Olona attualmente ospitato da una nota professionista di Busto Arsizio, ha provato a chiedere aiuto ai Servizi Sociali del Comune dove ha vissuto fino a quando ha avuto una casa (risiede in corso Italia, ndr) ma ha trovato solo freddezza.

«Gli assistenti sociali mi hanno indirizzato ad un dormitorio a Milano dove non posso appoggiare nemmeno una valigia e mi hanno detto di andare in Regione a chiedere una tessera per viaggiare gratis sui mezzi pubblici, cosa che non ho ottenuto – racconta amareggiato – come posso andare in giro a cercare lavoro se non ho nemmeno i soldi per viaggiare sui mezzi pubblici?».

E’ un cane che si morde la coda, vorrebbe riacquistare la sua autonomia prendendo un monolocale in affitto ma ha bisogno di lavorare per raggranellare i soldi necessari per pagare l’affitto: «Ho chiesto se era possibile trovarmi una sistemazione temporanea, per non pesare ancora sulle spalle della persona che mi ospita e che ringrazio per l’aiuto che mi sta dando ma la risposta è stata: se ti diamo un tetto poi tu non te ne vai più».

Luigi è pronto a fare qualsiasi lavoro gli venga proposto: «Sono abile nei lavori manuali, in particolare in lavori di idraulica ma anche come parquettista – spiega – posso adattarmi a qualsiasi mansione». Da quando è ospite della donna che lo sta aiutando si è rimesso in moto, ha riacquistato la voglia di fare e sta portando curriculum ovunque ma – per il momento – non ha ottenuto quello che sperava.

Una cosa è certa: Luigi non vuole più toccare il fondo, proprio ora che ha ricominciato a dormire la notte e a non svegliarsi per qualsiasi rumore: «La paura non mi faceva dormire nelle notti al gelo di Vedano Olona – racconta – ora so di non essere più solo ma voglio restituire qualcosa a chi mi ha aiutato. Solo con un lavoro posso rimettermi in pari con la vita».