L’addio a Stefano, “arrivato in cima alla salita più impegnativa”

Grande commozione al funerale del giovane morto in bicicletta a 19 anni. Poco meno di due mesi fa aveva salutato l'amico e compagno di squadra Alessandro che perse la vita alla cartiera

funerale stefano pietrobon

È stato doloroso l’ultimo addio a Stefano Pietrobon, il 19enne morto domenica nel mezzo di un allenamento in bicicletta: in tanti si sono raccolti nella chiesa parrocchiale di Albizzate e sul piazzale intorno, sotto il portico, per evitare la pioggia che cadeva leggera in un giorno grigio.

La scomparsa di Stefano è stata affrontata con dolore immenso e grande dignità da amici e famigliari: il padre e la sorella Margherita, alla fine della cerimonia, lo hanno ricordato con voce ferma, evocando la generosità e la profondità di Stefano. Era un ciclista, Stefano, e la sua storia si è incrociata – nell’inaspettato esito – a quella di Alessandro Giani, il giovane cassanese morto in un tragico incidente alla cartiera di Cairate, a dicembre: Stefano e Alessandro si conoscevano dai tempi del Velo Club Cassano, che poi avevano lasciato per la divisa bianco-nera della Fagnano Nuova (Stefano aveva però dovuto lasciare l’attività agonistica per ragioni di salute). Un legame – quello tra Stefano e Alessandro, tra le famiglie – richiamato anche dal padre, nel suo intervento finale. «La morte di Stefano ci ha donato in questi giorni una serie di relazioni sincere, profonde, di misericordia» ha ricordato il sacredote nell’omelia.

«Era uno sportivo che sapeva eccellere, elegante di una eleganza che era segno di nobilità d’animo. E in oratorio sapeva mettere al servizio degli altri questa sua abilità, anche di sportivo: lo ricordiamo arbirtro sul campo. Stefano – ha concluso – ci ha insegnato che non è mai troppo poco quello che possiamo mettere a disposizione anche degli altri».

funerale stefano pietrobon

Nel corso della celebrazione è stato letto anche un brano di un tema di Stefano, sul tema del viaggio che è così evocativo per un ragazzo che va in bicicletta (lo ricordava anche il “sogno di Ale”, il pensiero di Alessandro Giani distribuito al suo funerale). «La propensione al viaggio non è solo dei grandi intellettuali, ma di ogni uomo».

La famiglia ha scelto di devolvere le offerte ad un’associazione di Busto Arsizio, alla “+ di 21” di Cassano Magnago (già al centro della generosità della famiglia di un giovane ciclista morto in strada), ai ragazzi dei Gruppi del decanato di Gallarate che parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 17 Febbraio 2016
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