Lo uccise per la marijuana, 30 anni di carcere

La corte d'assise condanna Emiliano Cerutti, il 38enne accusato di omicidio volontario per la morte di Roberto Colombo, 48 anni. Il corpo fu trovato nei boschi di Cariola

emiliano cerutti

Quell’uomo solitario, ucciso e sepolto nel bosco. E poi il suo cane, Argo, finito a colpi di pistola,  e a sua volta seppellito. Il terribile di delitto di Casalzuigno ha un colpevole, secondo la corte d’assise di Varese. E’ stato Emiliano Cerutti, 38 anni, ad ammazzare Roberto e il cane. L’uomo, arrestato nel febbraio 2014 con l’accusa di aver assassinato il quarantanovenne scomparso il 23 settembre 2013,  è stato condannato a 30 anni di carcere.

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I boschi dove è stato trovato il cadavere 4 di 7

I giudici non hanno riconosciuto le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi ed è per questo che ha evitato l’ergastolo. Ma il delitto, quello sì, è un omicidio volontario, come aveva chiesto il pm Giulia Troina della procura di Varese. In totale si tratta di 26 anni e mezzo per l’omicidio e 3 anni e mezzo per la coltivazione di sostanze stupefacenti.

La Corte d’Assise presieduta da Anna Azzena ha pronunciato la sentenza alle 17, dopo 6 ore di camera di consiglio. Colombo fu assassinato  con due colpi di pistola. Il movente è stata indicato in un risentimento perché Cerutti gli attribuiva la sparizione di un chilo di marijuana, che i due spesso fumavano insieme. Indicato dai testi come un ragazzo aggressivo e inaffidabile, Cerutti aveva una pistola che mostrò ad alcuni ragazzi ascoltati in aula.

Il dibattimento ha visto sfilare per mesi la piccola comunità di Cariola, un paesino arroccato sopra Casalzuigno: una comunità di persone che vivono una vita appartata e anche un po’ alternativa. Tra di loro vi erano i due ex amici, che si arrangiavano facendo lavoretti di giardinaggio e si rilassavano fumando spinelli e passeggiando con i cani.  

roberto colombo scomparso casalzuigno

(La vittima, Roberto Colombo)

“Faremo ricorso in appello” hanno commentato gli avvocati Marco Lacchin e Paolo Bossi. Per loro, il processo era solo indiziario e non c’era la prova regina della colpevolezza di Cerutti.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 03 Febbraio 2016
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