Nel paese delle streghe è arrivata la fata degli gnocchi

Dopo l’ultima chiusura il piccolo comune rischiava di restare senza nessuna attività. Poi l’arrivo di una coppia che ha preso le redini del centro sportivo trasformandolo in un’osteria

masciago primo fata degli gnocchi

L’osteria del Gnufo si trova a poca distanza dal centro storico di Masciago Primo dove, dicono le storie di paese, secoli fa visse una strega, poi finita male. Nel frattempo qualcosa è cambiato perché oggi qui è arrivata una fata, la fata degli gnocchi, per l’appunto: si chiama Vittoria Luraschi e arriva da Cantello

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La fata degli gnocchi 4 di 10

Questa storia vale la pena di essere raccontata perché da qualche settimana questo locale risolleva un po’ le sorti del paese, che altrimenti non avrebbe alcuna attività commerciale, né punti di ritrovo.

Assieme al compagno Gimmi Pilato, Vittoria – che tutti chiamano Susi – ha fatto riaprire i battenti a questo locale che tiene anche latte, affettati, e presto anche il pane; anzi il pane già c’è, ma è quello “fatto in casa” da Susi, nel forno ella cucina, per pochi intimi: l’idea è di appoggiarsi in futuro ad un fornaio.
Ma torniamo agli gnocchi: Susi parla di sé come un’amante del mondo delle fate e vuole ricreare le sensazioni di un luogo dove si viene per sentirsi a casa. Quindi anche le ricette devono essere come quelle della nonna, di una volta: le cotolette servite appena fatte, riso e pasta espressi e gli gnocchi di patate, di quelli che si incollano al palato e prendono bene il sugo perché passati “col culo della grattuggia”, che dà loro la giusta porosità.

«Stavamo cercando da tempo un locale da gestire, e questo paese ci ha stregati – dicono i due gestori – . Ci piace questo posto, e la nostra più che una scommessa è la voglia di fare e fare bene per i nostri clienti, che sembrano apprezzare».

Il locale è di proprietà del comune, che dopo la chiusura avvenuta l’estate scorsa ha messo a bando la gestione. C’è un campo da calcio e da tennis, e si trova a pochissima distanza dal centro. Si tratta di una struttura di una ventina d’anni fa, forse qualcuno di più, di quando i comuni, anche quelli piccoli riuscivano a investire in immobili di questo genere, da destinare ad attività sociali e di svago, vedi lo sport, per offrire anche un posto dove bersi un bicchiere o farsi una pizza.

Sono, qui in Valcuvia, realtà piuttosto comuni che per sopravvivere devono caratterizzarsi con gestioni capaci di fidelizzare il cliente e offrire al contempo un servizio: posti che più di altri devono lottare per la sostenibilità economica: non siamo in centro a Varese.

Ma il “giro”, l’osteria del Gnufo, sembra esserselo fatto anche per i veloci pranzi di lavoro in settimana.
Per la piccola comunità di Masciago Primo, che vanta poco meno di 300 residenti, è un passo avanti. Per chi ama questi posti, può rappresentare una scintilla, un incentivo a fare un pensiero in più per valutare di cambiare vita e vincere lo spopolamento dei micro paesi, di cui soffrono molti centri di questa zona.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 05 Febbraio 2016
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