“Non abbiamo servito birra ai minorenni”

Il Pub 99 rischia la chiusura ma si difende: "L'abbiamo data a degli amici, che poi l'hanno fatta girare. Siamo innocenti"

bar chiusi varese

Il Pub 99 di Varese, accusato dalla Polizia locale di aver servito alcol a minorenni rischia una lunga chiusura. Ma i titolari si difendono e affermano: “Non abbiamo dato birra ai minorenni. Noi l’abbiamo servita ai loro amici, dei ragazzi maggiorenni che successivamente l’hanno passata a due 17enni”.

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Il titolare si chiama Sanjayadev Shrestha e sostiene questa versione. Il suo avvocato Massimo Natali spiega: “Non vedo la prova che sia stato il titolare a somministrare le due birre ai minorenni – osserva – Polizia Locale e Carabinieri, la sera del 5 febbraio, hanno controllato gli avventori all’interno e all’esterno del locale. Hanno trovato una ragazza danese di 17 anni e 10 mesi, che stava bevendo una birra all’esterno. Una ragazza minorenne, invece, era in un tavolo defilato del bar, non visibile dal bancone, e stava effettivamente bevendo una birra”.

Gli agenti hanno chiesto alla ragazza danese chi le avesse dato la birra – continua l’avvocato – e lei ha risposto che non lo sapeva. La giovane dentro il bar, invece, secondo la nostra versione dei fatti ha ricevuto la birra da un amico. Il ragazzo l’ha presa al banco e l’ha portata al tavolo per tutti. Non c’è prova che sia stata somministrata la bevanda alcolica direttamente ai minorenni”.

Al Pub non è ancora giunta la paventata sanzione di chiusura fino a 3 mesi comminata dal comune. E’ però vero che a dicembre il Pub 99 aveva ricevuto 666 euro di multa per lo stesso motivo: alcool servito a minorenni. Dunque sarebbe recidivo.

Domanda, ma i vigili non sono stati doverosamente severi secondo lei? “Io dico questo – risponde l’avvocato Natali – il titolare dovrebbe chiedere ogni volta i documenti a tutti? In questo locale è scritto chiaro che non si serve alcol a minorenni. C’è un problema? Beh, é venuta l’Asl pochi giorni fa e ha trovato lievi irregolarità come l’acqua fredda in bagno o la mancanza di un’etichetta in cucina. E’ stato tutto sanato”.

“I vigili, nel verbale del 5 febbraio hanno chiesto copia del Libro unico del Lavoro – conclude Natali – ieri il titolare ha portato alla Polizia locale le buste paga delle due cameriere. Cosa si vuole di più?”.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 10 Febbraio 2016
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