Nuovi incontri per il “controllo di vicinato”

controllo del vicinato generiche

Prosegue il percorso del controllo di vicinato a Samarate: anche qui – come in altri Comuni – sta prendendo avvio l’esperienza di “sicurezza partecipata”, molto praticata in particolare in Inghilterra.

(foto d’archivio)

Il principio di base è noto: si crea sul territorio una rete di cittadini che pone attenzione ad eventuali situazioni sospette, acquisisce la capacità di valutarli, conosce le vie attraverso cui segnalare potenziali pericoli (prima di tutto furti o violenza alle persone, ma non solo). A Samarate è stata avviata da pochi mesi, con il nome di “Sicurezza di vicinato”: giovedì 11 febbraio è svolto il primo incontro operativo, in Sala Pozzi. «È riservato a chi ha già aderito, circa una ventina di persone, un bel numero. Partiamo con la vigilanza in piccole aree, a macchia di leopardo sul territorio comunale, con l’intenzione di estendere progressivamente» spiega l’assessore ai servizi al cittadino Laura Moi, che affianca il collega di giunta Vitale Monti sta seguendo il progetto.

Monti, insieme alla collega Laura Moi (servizi al cittadino) parla di un progetto che prevede “collaborazione stretta tra i nostri due assessorati: l’attenzione per il cittadino qui s’interseca con il tema della sicurezza”.

Il 18 febbraio, sempre di giovedì, sarà invece la volta di un nuovo incontro introduttivo, su Samarate centro, al Centro Anziani: «alle 21, per presentarlo ad altre persone che fossero interessate, sempre insieme all’Associazione Nazionale Controllo di Vicinato». Seguirà poi un ulteriore incontro operativo con questo secondo gruppo e, in prospettiva, uno a Verghera. Previsto anche un incontro rivolto agli anziani, a carattere informativo generale.

Vitale Vito Monti Laura Moi Samarate
Gli assessori Monti e Moi

Monti spiega il funzionamento del sistema: “Per funzionare il Controllo di vicinato richiede l’adesione di almeno il 60% dei residenti di una via o di un tratto di viale. Quando raggiungeremo questa quota, metteremo i cartelli”. Il sistema si basa su una rete locale (per esempio via Whattsapp), ogni zona ha un referente formato.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 12 Febbraio 2016
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