Orrigoni: “Ci metto la faccia per la mia Varese”

Il candidato sindaco del centrodestra si è presentato ufficialmente

“Buongiorno, mi chiamo Paolo Orrigoni”. Con molta semplicità, ecco il debutto del candidato sindaco del centrodestra: maniche di camicia, cravatta e una biografia da raccontare. Le scuole, il lavoro e lo studio universitario di giurisprudenza negli stessi anni, l’azienda. Prima una ditta di stampaggio di acciaio e finalmente Tigros. La biografia di un ragazzo che è diventato uomo lavorando. Ma oggi si volta pagina. Orrigoni, 39 anni, entra nella campagna elettorale a modo suo: “Mi sono messo in gioco – ha affermato – e ho deciso di metterci la faccia perché amo Varese, non vorrei vivere in nessun altro posto. Sono orgoglioso di questa città”.

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Il Twiggy sabato mattina era pieno in ordine di posto. Una location scelta con accuratezza, locale della Varese trendy e giovane.  Ha ringraziato la famiglia, ricordato la figura del padre e la sua cultura familiare segnata dalla generosità. Il programma lo presenterà nelle prossime settimane, ma ha garantito che la sua campagna elettorale: “Sarà come me, sobria e pragmatica. Con toni pacati”.


(Paolo Orrigoni)

Orrigoni ha spiegato di conoscere Malerba ma di considerarsi come l’unico candidato del centrodestra, mentre a Galimberti del Pd che lo ha sfidato a un confronto, manda a dire che prima vuole conoscerlo di persona, e lo ha invitato a fare insieme un giro in bicicletta.

“Ho avuto due fortune – ha raccontato –  la mia famiglia e la figura di mio padre, un imprenditore eclettico”. Sposato con Serena, padre di due bambini di 9 e 4 anni. “Ho dato solo 8 giorni fa la disponibilità – racconta – molti mi hanno chiesto ma chi te lo fa fare? Io credo che la nostra città sia uno dei beni più importanti che abbiamo. Sia lo spazio fisico, che la nostra comunità, sono un bene da difendere. Il luogo dove i figli crescono e dove si invecchia. Nella mia famiglia mi hanno insegnato a pensare sempre agli altri. Voglio dare un esempio ai miei figli. Non conta solo la cultura del lavoro, ma è anche importante mettere il noi davanti all’io“.

Sui programmi Orrigoni lancia alcune linee guida. “Vorrei creare opportunità a chi vive e risiede a Varese, a chi fa impresa, fa sport e aiuta il prossimo. Queste deve fare una amministrazione comunale, fare stare meglio le persone, mi piacerebbe ad esempio migliorare tutti gli impianti sportivi”.

C’è poi lo spazio alle domande dei giornalisti. Orrigoni è già nel ruolo, diplomatico e accorto: “Faremo un programma chiaro e pragmatico – osserva – più che guardare quello degli altri, cerchiamo di scriverne uno nostro. E poi ascolteremo le persone. Stimo gli altri candidati – continua – per essersi messi in gioco. Ammetto che in questi momenti vengono paure e pensieri. E’ normale quando ti prendi responsabilità e ti esponi in prima persona. Ma dico a tutti che continuerò a lavorare con lo stesso spirito di sempre”.

Sulle liste Orrigoni spiega che al momento non ci sono scelte predefinite. “Parliamo con tutti partendo dalla condivisione di valori. A chi vuole venire su questi presupposti dico, welcome. Sanno chi sono e come fatto”.
In prima fila Attilio Fontana. Un passaggio di testimone. “Ha fatto un buon lavoro, ma migliorare è una speranza che dobbiamo sempre avere”.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 20 Febbraio 2016
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