Su e giù per i “muri”, Varese come le Fiandre

Si chiama "Varese Van Vlaanderen"', è un'idea dell'Asd Cicli Turri di Gallarate: 120km in bici toccando ventisei ripide, brevi, salite

Tainenenberg muro di Taino

Su e giù per le colline e i “muri”, come se il Varesotto fossero le Fiandre. La valle dell’Olona come la Schelda, i boschi del Seprio come le “Ardenne fiamminghe”, la salita del Caramamma come il Paterberg. È l’idea intorno a cui ruota (è il caso di usare la parola) la Varese Van Vlaanderen, promossa dalla Asd Cicli Turri di Gallarate.

Il nome si richiama appunto al Ronde Van Vlaanderen, il “Giro delle Fiandre” che è (insieme alla Parigi-Roubaix e alla Liegi-Bastogne-Liegi) la più amata delle “classiche del Nord”, le corse ciclistiche che si svolgono tra marzo e aprile tra Nord della Francia e BeNeLux, spesso ancora con il freddo. «Qualche anno fa due nostri compagni di squadra hanno partecipato al Giro delle Fiandre per cicloamatori» spiegano quelli della Cicli Turri. Dal ricordo delle Fiandre all’idea di replicare il tutto in un territorio per certi versi simile, il passo è breve. «È bastato mettersi davanti a una cartina e chiedere agli amici ciclisti se conoscessero delle salite che potevano essere considerate dei veri e propri muri (Muur)».

Come nelle Fiandre, tra il fiume Schelda e le “piccole Ardenne” (uniche asperità nel bel mezzo della pianura fiamminga, il “paese piatto” cantato da Brel), anche la zona collinare tra Ticino, Arno e Olona è ricca di colline e salite brevi e ripide. E con entusiasmo la Cicli Turri si è messa a selezionare i passaggi, a metterli in rete usando strade secondarie, fino a formare il percorso coerente: 121 km, ventisei muri, 1854 metri di dislivello complessivo. A render più simpatica l’operazione anche l’ironica indicazione dei “muri”, con le località ribattezzate con nomi che potrebbero sembrare veri nell’aspra parlata fiamminga: la celebre salita detta “il Caramamma” diventa un improbabile Karamomberg, la rampa in pavè dal ponte del borgo vecchio di Castiglione è ribattezzata Kastilionenberg, i Mulini del Trotto diventano un credibile Molentrottenmuur (nelle Fiandre sono molte le località con la radice Molen-, che sta appunto per mulino). E poi naturalmente il Tainenberg, il “muro di Taino” in pavè, che è tanto famoso tra gli appassionati da essere indicato con segnaletica stradale e che nel 2015 fu percorso dagli atleti che hanno preso parte alla Coppa delle Nazioni under 23.

Pronti dunque: prima edizione fissata al 3 aprile, nello stesso giorno del Fiandre dei professionisti, con partenza e arrivo alle Biolle di Cardano al Campo, già “base” dell’Asd CicliTurri per la Randonnèe delle Foglie Morte nel mese di ottobre. E se anche non è bevanda da ciclisti, speriamo che al traguardo ci sia anche un po’ di birra, onnipresente tra gli spettatori del “Fiandre”: vent’anni fa sarebbe stata una bestemmia, ma con la crescita di qualità delle birre artigianali, anche il territorio varesino può dire la sua (e alcuni birrifici sono proprio vicini al percorso, vedi il blog Malto Gradimento). Anche questo fa atmosfera da classica del Nord, no?

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 05 Febbraio 2016
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