“Sulle strade di Alfredo Binda” per amore del ciclismo

A trent'anni dalla morte del grande campione, il suo paese natale ospiterà una ciclostorica e una randonnée per chi ama lo sport del pedale

mostra museo alfredo binda centro commerciale belforte

Nel luglio di trent’anni fa moriva nella sua casa di Cittiglio Alfredo Binda, uno dei più grandi campioni di ciclismo di tutti i tempi, capace di vincere per tre volte il Mondiale su strada e per cinque il Giro d’Italia, record entrambi eguagliato ma non ancora battuti.

Per celebrare questa ricorrenza, il suo paese natale a cui era legatissimo gli dedicherà una giornata speciale il prossimo 10 luglio. Grazie al supporto della società che porta il nome di Binda (la stessa, per intenderci, che organizza la Tre Valli Varesine) e all’assenso della famiglia, in quella data saranno organizzati una randonnée e una ciclostorica in un evento denominato, appunto, “Sulle strade di Alfredo Binda”.

Lo rivela Sergio Gianoli, giornalista, organizzatore e socio della “Binda”, che ha appena ottenuto l’inserimento della prova all’interno del calendario ufficiale delle ciclostoriche, quelle pedalate non competitive che vengono affrontate da amatori con divise e biciclette d’epoca. Le randonnée invece è una pedalata su lunga distanza con attrezzature moderne, ma anche in questo caso senza assilli e incombenze di cronometro o classifica (salvo il tempo massimo).

Randonnèe e ciclostorica dele "Foglie morte"  (inserita in galleria)
Partecipanti alla ciclostorica “delle Foglie Morte”

“Sulle strade di Alfredo Binda” si articolerà su diversi percorsi a disposizione degli iscritti: quattro diversi chilometraggi per i randonneurs (50, 100, 150 e 200 chilometri: dopo ogni giro di 50 si transiterà a Cittiglio), due invece quelli per i partecipanti alla ciclostorica.

Gli organizzatori stanno inoltre lavorando a un accordo con la “Cicli Turri” di Gallarate, altra società attiva in questo tipo di raduni (abbiamo appena parlato della prossima Varese Van Vlaanderen) per affiancare in un “trittico” le diverse prove disputate in provincia. L’ennesima idea a favore di un ciclismo turistico e in un certo senso conviviale, lontano da certe storture che hanno intaccato la bellezza di questa disciplina.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 08 Febbraio 2016
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