Dopo più di un secolo chiude il “Bar Alpino”

Aperto nel 1908 è passato di generazione in generazione: domenica 28 febbraio è stato l'ultimo giorni di apertura: "Ci spiace tantissimo, non avevamo alternative"

Un pezzo di storia che se ne va. Domenica 28 febbraio il “Bar Alpino” ha chiuso i battenti. «Ci spiace moltissimo ma non potevamo fare altrimenti», spiega il signor Giancarlo Martinoli seduto nel suo locale a  fianco alla moglie Loredana.

Insieme hanno gestito il bar e ristorante per 34 anni e hanno accolto migliaia di clienti: «Il sabato e la domenica arrivavano anche da fuori provincia. Poi ci sono sempre stati i clienti del paese». Ma i tempi cambiano e le abitudini anche: «Una volta ci si trovava tutti al bar, si passano le ore insieme. Oggi è tutto cambiato, i vecchi se ne vanno e i giovani passano le giornate fuori».

I costi di gestioni hanno quindi costretto i coniugi Martinoli a chiudere lo storico bar-trattoria: «Questo posto l’hanno aperto i miei bisnonni nel 1908, poi è passato ai miei nonni, ai miei genitori, a mia sorella e poi a me. Io e Loredana siamo sempre stati dietro il bancone e a servire i clienti».

Lei si occupava in particolar modo della cucina con piatti tipici: «polenta e selvaggina, la specialità» ma non solo. Lui serviva i clienti e stava dietro al bancone ma i ruoli, in un’azienda a conduzione familiare, si alternano.

«Chiudiamo a malincuore – continua Giancarlo -. In questi anni abbiamo tirato avanti ma adesso l’attività non è più sostenibile. Mi manca già molto e non sarà facile, ma i clienti qui scarseggiano e il fine settimana non basta per rientrare nelle spese». Un vero peccato se si pensa alla passione con cui Gianfranco e moglie hanno portato avanti l’attività, «Io sono nato dietro il bancone», sorride. La piccola frazione di Cittiglio, una sessantina di abitanti si trova quindi senza l’unico bar che fino ad ora aveva garantito un punto di ritrovo, dove bere un caffè o fare una partita a carte.

Una notizia che ha lasciato molti a bocca aperta: «Domenica abbiamo festeggiato la chiusura con gli amici. I ricordi legati a questo posto sono tanti, dalla trippata di agosto, alle corse, alle gare di bocce. Mi spiace ma non avevamo alternative». Nato e cresciuto a Vararo il signor Giancarlo chiude il locale ma non lascia il suo paese: «Resteremo sempre qui».

All’interno hanno già iniziato i lavori di pulizia e vedere quel cartello giallo con scritto “Cessata attività” è davvero un peccato. 

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 02 Marzo 2016
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