Incidente di Tarragona, la mezz’ora di paura di un papà bustocco

Il figlio di Orazio Tallarida era alla festa con le vittime del tragico incidente che ha provocato 13 vittime in Spagna, tra le quali sette italiane: "Sono stati momenti di panico ma ora penso alle famiglie delle vittime"

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«Papà è successa una tragedia sul pullman dei ragazzi che andavano a Barcellona, io sto bene stai tranquillo». Poche parole per chiudere una mezz’ora di preoccupazione, quella di un padre che ha appena saputo che uno dei bus partiti da Valencia e carichi di studenti Erasmus si è ribaltato e ci sono numerose vittime tra le quali alcuni italiani. Alla fine saranno sette di tredici, tutte ragazze tra i 21 e i 25 anni.

Orazio Tallarida, bustese molto noto in città per il suo impegno politico, racconta quei minuti che lo hanno separato dalla risposta al telefono del figlio Cristian, studente di scienze del turismo che sta partecipando al programma di interscambio europeo proprio in Spagna.

Ha espresso il suo cordoglio ai familiari delle vittime su facebook: «Ora il mio pensiero è per quei genitori che non rivedranno più le loro figlie per le quali sognavano il futuro più bello che si possa immaginare – scrive e racconta  – quando Cristian non ha risposto al telefono non sapevo più cosa pensare».

Cristian era a Valencia alla Fiesta de las fallas con centinaia di studenti Erasmus provenienti da tutta Europa tra le quali c’erano anche Francesca Bonello, Elisa Valent, Valentina Gallo, Elena Maestrini, Lucrezia Borghi, Serena Saracino e Elisa Scarascia Mugnozza, le sette ragazze italiane rimaste uccise nell’incidente avvenuto nelle prime ore del mattino di domenica sull’autostrada che porta a Barcellona, all’altezza di Tarragona. Cristian era, invece, diretto a Siviglia, con immenso sollievo dei suoi genitori.

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Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Marzo 2016
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