Lampo iridato a Cittiglio, il “Binda” è ancora di Armitstead

La britannica, campionessa del mondo, rimonta la svizzera Neff nel finale e trionfa come nel 2015. Male le italiane, Bronzini (10a) la migliore

Trofeo Binda 2016, gara e premiazioni

Una maglia iridata alla conquista della gara dedicata a uno che di Mondiali ne ha vinti tre. Lizzie Armitstead onora nel modo più bello il proprio vestito color arcobaleno e per il secondo anno consecutivo fa suo il Trofeo Binda di Cittiglio, la più importante classica “rosa” d’Italia e una delle tappe del World Tour femminile.

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Un successo, quello della britannica, che è stato un vero capolavoro di tattica oltre che di gambe: Armitstead ha rischiato sulla fuga solitaria dell’elevetica Jolanda Neff, brava a scappare dal gruppo delle favorite, ha contrattaccato da sola al momento giusto e ha ripreso la battistrada sul rettilineo finale. Lì non c’è stata storia: l’iridata se n’è andata a velocità doppia anticipando il ritorno rabbioso del gruppo che ha invece agguantato Nef, poi terza alle spalle di Megan Guarnier, compagnia di squadra della vincitrice.

Male le italiane: senza il “faro” Elisa Longo Borghini, messa ko alla vigilia dall’influenza, la migliore è stata la sempreverde Giorgia Bronzini che però nella gara della Cycling Sport Promotion non ha mai vinto. Per l’ex iridata il decimo posto che è comunque il migliore per le azzurre, fuori dall’azione decisiva.

LA CRONACA – La gara è nata con un’azione propiziata da Marta Bastianelli e soprattutto dalla coppia Small-Duyck che dopo 50 chilometri ha guadagnato il primo vantaggio consistente. Small (Cervelo) è poi rimasta da sola fino a quando – chilometro 90 – le migliori hanno deciso che era il momento giusto per fare la corsa. Otto all’attacco: oltre a Armitstead, Guarnier (Boels) e Nef (Footon) anche Emma Johansson (Wiggle), Anna Van Der Breggen e Katarzyna Niewiadoma (Raboliv), Alena Amialiusik (Canyon) e  Annemiek Van Vleuten (Orica). Poi ci ha provato Neff, ma come detto la campionessa del mondo aveva la testa e le gambe giuste, e al momento decisivo l’ha vinta lei.

PARLA ARMITSTEAD – “Ho lavorato un po’ di più di quello che mi diceva il ds ma non volevo perdere il contatto con la Neff. Tenevo d’occhio anche Giorgia Bronzini che oggi era molto forte. Io dovevo lavorare per Megan Guarnier ma poi ho provato un attacco ed è andata bene. Vincere in Italia da campionessa del mondo ha un sapore molto particolare perchè la maglia iridata è più apprezzata che in altre nazioni. L’obiettivo più importante quest’anno è vincere le Olimpiadi e realizzare un sogno. Rispetto alla pista la strada è la mia passione vera. Il ciclismo mi dà la sicurezza perché riesco a vincere quando sono determinata a vincere”.

Trofeo Binda – Ordine d’arrivo: 1. Elizabeth Armistead (Boel Dolmans) km 123 in 3h11’10” media km/h 438,699; 2. Megan Guarnier (Boels Dolmans) a 1”; 3. Jilanda Neff (Servetto Footon); a 4”; 4. Emma Johansson (Wiggle); 5. Alena Amaliusik (Canyon); 6. Anna Van Der Breggen (Raboliv); 7. Katarzyna Niewiodoma (raboliv); 8. Annemiek Van Vleuten (Orica); 9. Lauren Kitchen (Hitec); 10. Giorgia Bronzini (Wiggle) a 1’8”

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 20 Marzo 2016
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