Le scuole invitate nel laboratorio dell’Insubria per sperimentare la scienza

Si chiama Afinsubria e mira ad avvicinare alla scienza il territorio partendo dai ragazzi. Gli studenti dell'Olga Fiorini protagonisti di sperimenti in ambito chimico-biologico

molini marzoli

Estrarre il dna di una mela? Osservare al microscopio le cellule di una cipolla? Sono solo alcuni degli esperimenti del Laboratorio di scienze e fisica ideato da Afinsubria dell’Università degli Studi dell’Insubria per gli studenti del terzo anno del Liceo Internazionale per l’Innovazione “Olga Fiorini” di Busto Arsizio.

 Afinsubria è un progetto nato a Busto Arsizio nel 2014 con funzione di collegamento tra Ateneo e territorio e promozione della divulgazione scientifica nel settore delle Scienze della Vita.

Da due anni Afinsubria organizza eventi rivolti ad “addetti ai lavori”, prevalentemente dottorandi e ricercatori, il “Laboratorio” è la prima iniziativa aperta alla Scuola: si tratta di un programma di formazione al metodo scientifico destinato agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e ai loro insegnanti.

Il progetto si propone di sostenere le scuole nell’insegnamento delle scienze, far fronte al problema della carenza di cultura scientifica, aggiornare gli studenti sui temi più attuali delle Scienze della Vita e coinvolgerli nella realizzazione di attività di laboratorio, offrendo loro un percorso didattico innovativo.

«Il laboratorio di Fisica e Scienze svolge attività di formazione parauniversitaria per insegnare il metodo scientifico a studenti delle superiori» spiega il professor Mauro Fasano, direttore di Afinsubria.

Nelle attività proposte si offre ai ragazzi un approccio stimolante verso le Scienze della Vita, che completi l’insegnamento teorico ricevuto a scuola con un’esperienza diretta in laboratorio: ciascuno studente, infatti, svolge attività al bancone di lavoro ed esegue personalmente gli esperimenti, sulla base di tecniche di ricerca e con l’aiuto di professori universitari, ricercatori, dottorandi e utilizzando sia avanzate strumentazioni di laboratorio, sia tecniche di bioinformatica.

La classe IIIA del Liceo Internazionale per l’Innovazione “Olga Fiorini” di Busto Arsizio nel corso di una decina di incontri iniziati a febbraio ai Molini Marzoli sta affrontando una serie di esercitazioni in laboratorio su temi fondamentali in ambito chimico-biologico come estrazione di DNA, riconoscimento di biomolecole negli alimenti, osservazione di cellule di procarioti ed eucarioti, dinamica dei fluidi, microscopia. Il 10 marzo gli studenti si cimenteranno con il modulo: “Estrazione pigmenti vegetali e separazione” e “Chimica degli alimenti: Riconoscimento delle biomolecole negli alimenti (zuccheri, proteine, lipidi.) Digestione delle proteine: gelatina alimentare e bromelina”

«È nostra intenzione allargare l’iniziativa alle scuole interessate» –conclude il professor Fasano.

Per informazioni: afi@afinsubria.org.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Marzo 2016
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