L’ex allenatore del Mornago: “Mi hanno esonerato, non ho abbandonato”

Guerino Ferdani spiega la sua versione dei fatti: "Mi hanno esonerato, non me ne sono andato. Io ho la coscienza pulita"

Varie

Guerino Ferdani non ci sta a passare per quello che “abbandona la truppa” e ci ha contattato per rettificare quel passaggio nel pezzo che ha raccontato dell’avventura dei quattro “vecchietti del gol” richiamati dal Mornago.

Ferdani, 54 anni da compiere ad aprile, è consulente in una grossa azienda di Busto Arsizio e allenatore dal 1989 in tutte le categorie del calcio dilettantistico provinciale (dalla Terza Categoria all’Eccellenza, è passato dal Varano alla Ternatese, dalla Vergiatese al Cas Sacconago fino a Bustese e poi al Mornago).

La sua avventura a Mornago non è finita come abbiamo scritto, ma in maniera ben diversa: «Mi è arrivata una chiamata alle 8.54 di mattina di venerdì scorso (26 febbraio), con la quale il presidente Andrea Balconi mi ha comunicato l’esonero. Non sono stato io ad andarmene, mi hanno cacciato – spiega Ferdani -. Una scelta che non ha nessun senso se si guardano i risultati: eravamo a 4 punti dal secondo posto con una partita in meno da giocare, arrivavamo da 4 vittorie di fila. Un senso ce l’ha se si cerca nei dissidi che ci sono stati col presidente, che fa anche il giocatore: lui voleva giocare punta, secondo me non poteva farlo e l’ho schierato più volte esterno. Forse è per questo che mi ha cacciato».

Ferdani aveva abbracciato la scorsa estate il progetto del nuovo Mornago, voluto da Giampaolo Calzi, Andrea Balconi e Giuseppe Gianzini: «È un progetto ambizioso, Calzi è stato un professionista e ha messo su una squadra di livello, con uno staff molto valido: lui mi ha chiamato per scusarsi e per dirmi che non ne sapeva nulla. Gianzini, che ho anche avuto come giocatore in ben altre categorie, invece non mi risponde al telefono. Sono deluso e soprattutto arrabbiato perchè mi hanno fatto passare per quello che se ne va, oltretutto portandosi via i giocatori: una cosa assurda, che non ha senso. Chi se ne è andato lo ha fatto perchè non ha condiviso la scelta di esonerarmi, di sicuro non perchè sono stato io ad influenzarli o ad obbligarli. Anche il preparatore atletico e il preparatore dei portieri sono andati via. Io ho la coscienza pulita, e non devo abbassare lo sguardo davanti a nessuno».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Marzo 2016
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