Museo archeologico: tante iniziative in serbo per la primavera

Alla vigilia dell’equinozio di Primavera, il Civico Museo Archeologico di Angera da avvio al progetto di promozione e valorizzazione culturale organizzato per il triennio 2016-2018

Il Museo Archeologico di Angera (inserita in galleria)

Anche quest’anno il Comune di Angera investe sulla cultura offrendo un calendario di eventi ricco e stimolante, che parte dal Museo Archeologico, e annuncia la prossima inaugurazione del Museo Diffuso, ossia la mappatura dei 40 siti dei interesse storico artistico e paesaggistico del territorio.

Il 20 Marzo, alla vigilia dell’equinozio di Primavera, il Civico Museo Archeologico di Angera, in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Lombardia e con il patrocinio del Polo Museale della Lombardia, da avvio al progetto di promozione e valorizzazione culturale organizzato per il triennio 2016-2018.

“Inizia infatti – ci spiega Cristina Miedico, curatrice del museo – un percorso che avrà come oggetto gli altri, nel tentativo di individuare, spiegare e mettere in luce, gli innumerevoli segni della presenza di genti straniere nel nostro territorio già a partire da più di tre millenni or sono. Quest’anno obiettivo delle ricerche scientifiche svolte da archeologi, funzionari della Soprintendenza e curatori museali saranno quindi GLI DEI DEGLI ALTRI, ossia i culti non latini presenti anticamente nell’area lombarda. L’anno prossimo ci dedicheremo a costumi, tessuti e accessori mentre nel 2018 elemento centrale della nostra indagine saranno gli alfabeti non latini testimoniati attorno ai laghi lombardi a partire dal I millennio a.C.”

Come è nato il desiderio di indagare la presenza di culture straniere  o comunque ‘non native’ nel nostro territorio?
“I nostri Musei – prosegue la Miedico – ospitano oggetti prodotti in territori molto distanti da noi e giunti qui anche più di 3000 anni fa. Monumenti e iscrizioni rinvenuti in Lombardia rivelano l’antica presenza di divinità celtiche, del culto egizio di Iside, della venerazione di divinità orientali come Cibele o Mitra. Abbiamo attestazioni precoci di diverse forme di culto cristiano e lastre funerarie appartenute a ricchi commercianti stranieri, come quella del siriano Maraotes, morto ad Angera 1500 anni fa e ivi sepolto sotto la protezione di Maria. Innumerevoli sono quindi i reperti che confermano come da sempre gli uomini abbiano attraversato viaggi lunghissimi ed estremamente rischiosi alla ricerca di salvezza o di fortuna; spostandosi queste persone portarono con sé la propria cultura di origine, che finì per diventare parte integrante del territorio in cui si stanziarono. Se pensiamo a quali e quante furono le innovazioni tecnologiche introdotte da genti straniere, oppure alle origini medio-orientali del cristianesimo, diviene facile comprendere quale arricchimento abbia ricevuto il territorio lombardo, apparentemente distante dalle migrazioni del Mediterraneo, dall’incontro con uomini e donne che giunsero da lontano e che introdussero nelle nostre città e nelle nostre campagne religioni, costumi o lingue prima sconosciuti. D’altra parte anche la fanciulla Europa, amata dal dio Zeus, era nata sulle coste dell’Asia minore e non fu certo un caso se venne scelto il suo nome per definire il nostro continente.”

Il primo appuntamento è per Domenica 20 Marzo 2016, alle ore 17.30, presso la Sala conferenze del Museo Archeologico, Via Marconi 2 – Angera.

Il Soprintendente per l’Archeologia della Lombardia, Prof. Filippo Maria Gambari, terrà una conferenza dal titolo Tracce archeologiche di divinità celtiche in Italia nord-occidentale. Alla vigilia dell’Equinozio di Primavera l’attenzione corre ad alcuni millenari culti solari, e non solo. Un contadino delle campagne di Mondovì può invocare in dialetto il dio Taranis? Dall’archeologia e dall’epigrafia celtica possiamo riconoscere in area alpina occidentale culti che schiudono il mondo mitico preromano.

Il progetto culturale GLI DEI DEGLI ALTRI prevede in tutto sei conferenze che si svolgeranno da Marzo a Dicembre, cui si affiancheranno la pubblicazione di un volume e, in estate, la realizzazione di una mostra d’arte contemporanea, un’occasione per riflettere e mettere a confronto l’antico e il moderno senso del divino.

 

Il tema dei culti antichi verrà reso accessibile anche ai nostri più giovani visitatori, in Marzo inizierà infatti anche il ciclo di sei laboratori didattici organizzati dal MABA (Museo Archeologico dei Bambini Angera) dal titolo MITO, MIO, IO – Mani, testa, corpo alle prese con i culti antichi. I laboratori sono destinati a bambini dai 5 ai 12 anni, sono accessibili e multisensoriali e saranno a cura di Claudia Castiglioni, arteterapeuta e Melissa Proserpio, archeologa e artista. Le attività didattiche sono gratuite ma è necessaria la prenotazione (tel. 320.4653416 – email: museoarcheologicodiangera@gmail.com).

Il primo laboratorio si terrà il 20 Marzo alle 15.00 presso la Sala Didattica del Museo, in Via Marconi 2 ad Angera e ha come titolo SPLENDI O SOLE. Liberiamo la luce che c’è! Pensieri, giochi e scoperte attorno alla natura del sole, della luce e del calore e alle emozioni che generano.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Marzo 2016
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