“Nel centrodestra un teatrino sui posti in giunta”

Pignataro del Pd critica la parte di centrodestra che sostiene Cassani. "Mentre loro parlano di accordi politici, noi costruiamo il programma"

pd edoardo guenzani giovanni pignataro

«Noi lavoriamo da mesi sulle idee, mentre nel centrodestra assistiamo invece a un teatrino di bassa politica, dove un sostegno politico vale un posto in giunta». Giovanni Pignataro, nelle vesti di membro della segreteria Pd, attacca il lo schieramento di centrodestra che si è ritrovato intorno alla figura di Cassani. C’era da aspettarselo, dopo le trattative serrate nel centrodestra, la settimana delle primarie annunciate e poi cancellate, l’accordo con Fratelli d’Italia e le smentite di pre-accordi sulla giunta: «Un teatrino e uno spettacolo di bassa politica:, dove alcuni addirittura si designano vicesindaco, dove un sostegno politico vale un posto in giunta. Si trovano accordi tra parti, più che un’unità pare un’ammucchiata, in mancanza di qualsiasi progetto. Non dico un progetto vero, neppure un programma».

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Pignataro ritorna a sabato, alla presentazione della candidatura di Cassani, che ha riunito i segretari dei partiti del centrodestra: «si è parlato solo di un accordo tra segreterie politiche, tanto che lo stesso Cassani non ha fatto nessun riferimento programmatico, se non cacciare Guenzani e un passaggio in un’intervista da cui par di capire che voglia chiudere il Maga. L’assenza di un progetto lascia perplessi, emerge solo l’accordo politico che propone l’alleanza Cassani-Caianiello» attacca l’esponente del Pd, evocando il grande assente di sabato, quel Nino Caianiello che ha scelto da mesi un basso profilo. «Quelli che pare abbiano qualche argomento in più da spendere fuggono da questa grande coalizione che non presenta programmi e cercano altre vie». Riferimento all’altra parte del centro destra (tra cui i leghisti “dissidenti”), che ha scelto di cercare un percorso alternativo, con il simbolo Progetto Comune.

Sì, ma intanto che si combina nel centrosinistra? «Il Partito Democratico sostiene un progetto e un programma, senza pretendere nulla in cambio. Stiamo lavorando al programma da novembre-dicembre, mettendoci al tavolo insieme proprio sulle idee, confrontandoci da inizio febbraio sulle istanze portate dalle forze principali a sostegno di Guenzani. Ora stiamo lavorando da un mese in cinque gruppi di lavoro: il programma è pronto e lo proporremo ai cittadini, per raccogliere anche le loro idee e proposte». E qui Pignataro anticipa alcuni temi forti da inserire nel programma: «Un tema forte è il riefficentamento degli edifici pubblici: con l’accordo globale sul clima, la Cop21 di Parigi si aprono nuove possibilità da bandi europei, risorse da intercettare». Altro tema la revisione degli strumenti comunali per la mobilità (il Piano Generale del Traffico che scade nel 2017, il PUM), le scelte per la mobilità dolce, l’introduzione del mobility manager, «la ristrutturazione del trasporto pubblico sulle esigenze di Gallarate, con il rinnovo del parco mezzi». E ancora una nuova «attenzione ai centri storici» dei rioni, mappando la situazione reale degli edifici e le possibili funzioni da ritrovare.

 

Fin qui il programma. Ma la campagna elettorale? Il centrodestra discute e si accapiglia, ma intanto di Cassani si parla ogni giorno. Il sindaco Guenzani si è ricandidato da mesi, ma è quasi invisibile, al di fuori del suo ruolo di sindaco: non temete di finire un po’ in ombra?
«Abbiamo davanti tre mesi di campagna elettorale, Guenzani ha sciolto le riserve a settembre, oggi si sta occupando della città. Ha un suo elemento di forza ed esperienza, una solidità e una libertà che gli deriva dal fatto di avere un lavoro: non è attaccato alla poltrona o alla carriera politica. È una posizione che condivido: un anno fa mi era stato chiesto di candidarmi, ma ho rifiutato, perché ho un lavoro e non intendo dipendere dalla politica, credo sia la scelta giusta. Chiaro che se la tua carriera dipende dalla politica, rischi di essere meno libero nelle scelte da compiere».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 16 Marzo 2016
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