Openjobmetis, assalto respinto: Anversa porta Varese alla “bella”

In Belgio la squadra di Moretti soffre la fisicità dei padroni di casa e crolla nel terzo periodo sotto i colpi di Scott: per andare alle Final Four bisogna vincere lo spareggio di mercoledì 6

giants anversa - openjobmetis varese 93-82

Dal nostro inviato – Le palle perse biancorosse, unite a una prestazione avversaria di spessore («Per loro era “vincere o morire”, ci aspettavamo un impatto del genere» ammette Moretti), costringono la Openjobmetis ad andare alla bella di mercoledì prossimo per provare ad agguantare le Final Four di Fiba Europe Cup. Ad Anversa finisce maluccio, 93-82, con 20 palloni buttati al vento che sono pesantissimi per l’economia complessiva di una partita equilibrata per metà e poi definitivamente (e meritatamente) scivolata tra le mani dei Giants.

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I fiamminghi trovano cose buone da tutta la squadra, salvo forse l’incolore Smith, e anche gli uomini meno attesi o meno utilizzati trovano il modo di dare la loro spallata a una Varese fragile, poco reattiva, anche se non sarebbe giusto tacciare i biancorossi di scarso impegno. Semplicemente, in ogni ruolo, i padroni di casa mettono più chili e più intensità per vincere i singoli duelli e ciò si riflette anche a livello di squadra. Così la Openjobmetis tiene botta fino a che ha percentuali alte e un uomo – Wayns, spalleggiato da Kuksiks – capace di andare a segno con più soluzioni. Spenta questa fase però, con l’intervallo, il palcoscenico è tutto dei belgi anche sospinti da un pubblico numeroso e caldo (appunto a quei tifosi varesini sempre critici: qualcosa da imparare a livello di supporto, ce l’hanno anche loro).

E così si va sul classico “uno a uno e palla al centro”: in questa breve serie chi ha giocato in trasferta ha pagato dazio anche a causa di condizioni inadeguate di preparazione della partita. Mercoledì prossimo a Masnago si decide tutto, con Anversa che ha mostrato tante delle sue qualità fisiche e tecniche e con Varese che, per dirla ancora con Moretti, ha comunque una serie di caratteristiche da sfruttare per portare la partita dalla sua parte. Vedremo chi la spunterà, non sarà facile per nessuno.

COLPO D’OCCHIO – Presentazione da Nba, con buio e musica, mascotte e cheerleaders alla moderna Lotto Arena, periferia di Anversa, complesso non bellissimo all’esterno ma splendido e funzionale all’interno. Ottima la cornice di pubblico, con la gente che arriva all’ultimo momento ma alla fine è parecchia e si fa sentire; una decina i sostenitori biancorossi sparsi sulle tribune. Toccante minuto (anche qualcosa in più) di silenzio assoluto in memoria delle vittime degli attentati di settimana scorsa.

PALLA A DUE – Moretti recupera Kuksiks, che si è detto disponibile a giocare nonostante sia fermo da una decina di giorni. “Tieniti pronto” è il dettame dell’allenatore prima di scendere in campo. In quintetto intanto ci va Ferrero in ala piccola insieme a Kangur e ai tre americani. Squadra al completo per Moors che conferma la trazione posteriore Vaughn-Smith con il possente Waldow sottocanestro.

LA PARTITA – La Varese che ti auguri si materializza nei primi 5′ abbondanti ad Anversa: Davies è reattivo, Wright ficcante e l’avvio è uno 0-8 italiano. I Giants però prendono le misure e iniziano a colpire con Vaughn da fuori e Waldow da sotto. L’innesto di Kuksiks è oro per Moretti e alla sirena il vantaggio regge, seppure ridotto (21-24).
Anversa, sospinta dal pubblico, trova nell’inatteso Schoepen l’arma in più: l’ala vince il duello con Campani, segna due triple e causa il sorpasso. Varese poi soffre la difesa fisica (e tollerata) dei padroni di casa e rischia di scivolare via, anche con il concorso di una terna arbitrale davvero scarsa. A tenere in piedi i biancorossi è quasi solo Wayns che alla pausa lunga è già a quota 14 (46-42 il parziale).
Ma è un canto del cigno: il terzo quarto è quello che decide la serata e viene firmato da Carleton Scott: tre bombe a segno, un parziale belga di 13-0 e in pochi minuti (dopo il momentaneo 55-50) su Varese scende la notte. Anche perché Campani sottocanestro non ne azzecca una mentre la sagra delle palle perse non si arresta: alla terza sirena è già tempo di titoli di coda, 72-54.

IL FINALE – La Openjobmetis prova un “colpetto di coda”, con Wayns e Wright che trovano gloria da 3 punti. I Giants, però, rispondono colpo su colpo e continuano a trovare punti anche dalle teoriche seconde file (14 di Langford, per esempio). Così Varese può giusto raddrizzare un po’ il risultato finale – 2 punti e 2 rimbalzi del giovane Rossi – sino a un più onorevole -11 che però non fa cambiare il giudizio generale sulla partita.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Marzo 2016
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