Passa alla Camera la legge sul “Made in”

La proposta di cui è primo firmatario il deputato del Pd Angelo Senaldi passa con 371 voti. Merletti (Confartigianato): « Ben venga una legge che punta a certificare l’origine e la qualità della nostra manifattura»

Angelo Senaldi

La proposta di legge  “Disposizioni per l’introduzione di un sistema di tracciabilità dei prodotti finalizzato alla tutela del consumatore”, anche conosciuta come legge sul “Made in “, di cui è primo firmatario il deputato del Pd Angelo Senaldi, è stata approvata in prima lettura alla Camera con 371 voti favorevoli e nessun voto contrario.

La proposta garantisce incentivi alle aziende che decidono di ricorrere a strumenti innovativi per la tracciabilità dei prodotti. «Con questa legge – dice Senaldi – pensiamo al consumatore finale ma anche alle piccole e medie imprese, ai consorzi o a reti di imprese che possono usufruire di crediti se si dotano di etichette leggibili con smartphone e tablet. La legge è ritagliata dalle possibilità che offre la normativa Ue riferendosi alla qualità e sicurezza del prodotto ed evitando di parlare apertamente di “made in”, ma sappiamo che saranno i nostri prodotti ad essere premiati dai consumatori».

La proposta di legge nasce dalla richiesta delle pmi che non sono tutelate dal grande marchio e hanno problemi di contraffazione in tantissimi campi, dall’agroalimentare alla pelletteria e alla farmaceutica fino alla meccanica. «Il mio lavoro nelle aziende italiane prima, la partecipazione alla commissione attività produttive e alla commissione d’inchiesta anticontraffazione ora, sono state il terreno e la spinta da cui nasce la proposta di legge – continua Senaldi – . Sono convinto della necessità, culturale oltre che strettamente commerciale, di avvicinare gli interessi degli imprenditori (proteggere e promuovere i prodotti) e quelli dei clienti/consumatori (effettuare acquisti in sicurezza, con garanzia di autenticità e qualità). Un ricorso sempre più diffuso a etichette “evolute” può essere un ideale punto d’incontro tra le due istanze. Spero che gli imprenditori, in particolare quelli del Made in Italy abbiano presto a disposizione un nuovo strumento per proteggere e certificare la creatività, la qualità e l’affidabilità che caratterizzano le loro produzioni, con effetti positivi sull’occupazione».

«Il made in Italy ha per protagoniste 319.000 imprese artigiane manifatturiere con 972.000 addetti che producono l’eccellenza manifatturiera apprezzata nel mondo – commenta a caldo Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato – . Nel 2015 gli artigiani e le piccole e micro imprese italiane hanno esportato prodotti per un valore di 115,9 miliardi di euro, massimo storico, pari al 7,1% del Pil, con un aumento del 3,9% rispetto al 2014. Con questi numeri, nessun Paese al mondo più dell’Italia ha il dovere di difendere e valorizzare l’identità dei propri prodotti. Ben venga, quindi, una legge che punta a certificare l’origine e la qualità della nostra manifattura e a promuovere la trasparenza dell’informazione ai consumatori».

Ora la proposta di legge passa al Senato.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Marzo 2016
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