“Studio i cuccioli di oggi per sapere come saranno i cani del domani”

La scienziata Claudia Fugazza racconta la ricerca promossa dall’università di Budapest che coinvolge anche Varese. Il progetto stabilirà come l’animale viene influenzato dall’ambiente in cui vive. Il passaggio genetico da lupo a cane

la ricerca su lupi e labrador dell'università di budapest

Laurea a Pisa, dottorato in etologia, una grande passione per i cani e per il loro comportamento.
Claudia Fugazza è una ricercatrice originaria di Como e lavora all’università di Budapest, nel gruppo di ricerca Family Dog Project ad un progetto di studio che ha un obiettivo preciso: capire quali sono i fattori che determinano il comportamento dei cani.

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Claudia, l’etologa che studia i cuccioli 4 di 8

Per farlo, qualche giorno fa ha lanciato un appello in rete assieme ad una istruttrice cinofila della Valcuvia, Sara Tagliati, per cercare cucciolate di labrador e lupo cecoslovacco.

È tornata in Italia da pochi giorni e la raggiungiamo al telefono per chiederle qualche particolare del progetto di ricerca portato avanti dall’ateneo ungherese.
Prima di tutto perché proprio queste due razze canine?

«Si tratta di due razze molto diverse l’una dall’altra. Tutti i cani derivano dai lupi, e hanno avuto uno sviluppo genetico frutto di una selezione naturale che li ha portati ad avvicinarsi all’uomo. Il labrador è un cane a tutti gli effetti. Il lupo cecoslovacco, invece, potrebbe avere elementi ancora molto vicini al lupo ed è frutto di una selezione genetica molto recente, che risale agli anni ‘50. La ricerca verrà effettuata fianco a fianco con un team di genetisti che analizzerà la genetica dei cuccioli per capire quale sia la relazione fra lo sviluppo comportamentale dei cani, e l’influenza che essi subiscono dall’ambiente cui vivono, quindi dall’educazione ricevuta».
Queste parole fanno tornare in mente le polemiche latenti che di volta in volta riaffiorano quando si parla di fatti di cronaca con animali che mordono, o feriscono, specialmente quando si parla di “razze pericolose”.

«Avere un animale, un cane in particolare è una scelta che presuppone responsabilità. non si può quindi parlare di razze pericolose, piuttosto di animali più schivi di altri, che non hanno quindi sviluppato un rapporto con l’uomo come avviene per altri».

Per esempio il Labrador.
«Il labrador è un cane che ha superato la selezione genetica molto prima del lupo cecoslovacco. Viene visto nell’immaginario collettivo come un animale buono e mansueto. Ma il nostro compito è verificare anche questo: in che modo una razza con queste caratteristiche possa comportassi a seconda del tipo di educazione ricevuta. Per questo lavoriamo con i cuccioli. Per questo ci vogliono molte cucciolate e chiediamo l’aiuto di privati, o di allevamenti».

L’appello è per coinvolgere proprietari di cuccioli nell’area pedemontana (Varese-Como-Novara) o nei dintorni di Milano, Brianza e Bergamasca: il motivo è di natura logistica.
Invece la scelta del lupo cecoslovacco non è casuale. «Negli ultimi anni questa razza è diventata molto “di moda”, più ancora del cane da pastore tedesco. I motivi che hanno spinto questa forte diffusione risiedono in fattori estetici: “È un bel cane”, si sente dire. Ma non è un animale semplice da tenere, proprio per le sue caratteristiche».

Per il momento il primo degli articoli di Varesenews ha avuto una buona eco negli ambienti degli allevatori e dei proprietari di cani: qualcuno si è fatto vivo per capire di più sulla ricerca. Ad oggi sono 6 gli allevatori che hanno risposto all’appello, con due cucciolate già testate.
«Agli allevatori chiediamo di poter osservare il comportamento dei cuccioli per due giorni e ai proprietari adottandi chiediamo di compilare un questionario periodicamente, fino all’anno di vita del cane», conclude la ricercatrice.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Marzo 2016
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