A lezione di pari opportunità

Parte il 20 aprile all'Università dell'Insubria il secondo corso di "Comunicazione di genere". Un "master" aperto a tutti (uomini e donne) per imparare a governare la cosa pubblica all'insegna della parità

fascia tricolore

C’è un’espressione che dovrebbe uscire per sempre dal parlare comune ed è “donna con le palle”. Eppure è usata spesso per indicare chi riesce ad imporsi, a far valere i propri diritti come farebbe un uomo.

E’ solo un esempio, banalissimo se si vuole, di quanto sia difficile cambiare la cultura, e questo vale per gli uomini quanto per le donne. Un salto di questo tipo non si improvvisa, né si può sperare che sia il tempo a mettere in atto un’evoluzione culturale. Ci vogliono studio e preparazione che forniscano sicurezza e capacità di comunicazione, a tutti non solo alle donne.

E proprio per offrire questa preparazione l’Università degli studi dell’Insubria propone per il secondo anno un “Corso di comunicazione di genere”. 

Di cosa si tratta? In sostanza di un “master” aperto a tutti (uomini e donne) per imparare a governare la cosa pubblica in un’ottica di genere, ovvero al femminile.

“La prima edizione ha riscosso un grande successo- ha spiegato  Luisa Cortese, Consigliera di parità della Provincia di Varese – Si sono iscritte 120 persone. Il corso di formazione politica, giuridica, storica, filosofica e amministrativa è rivolto a chi vuole affinare le tecniche di governance negli enti pubblici, parapubblici e in particolare a chi governa, sindaci, consiglieri, assessori, segretari comunali, e a chi intende governare l’Ente Locale in un’ottica di genere per estendere la consapevolezza sul tema della parità, delle pari opportunità e per applicare al meglio le strategie di contrasto alle discriminazioni.

Il nostro slogan dovrebbe essere: coloriamo i consigli comunali di rosa – ha proseguito Luisa Cortese – ma è un salto di qualità che dobbiamo fare prima di tutto noi donne, dobbiamo andare a prenderci le preferenze senza piangerci addosso. E aggiungo che le donne devono votare le donne e perché il genere femminile sia degnamente rappresentato ci vuole una lobby forte.”.

“Lo scopo del corso è creare una nuova sensibilità – ha aggiunto Fabio Minazzi, direttore scientifico del corso – e formare amministratori che sappiano portare nella gestione della cosa pubblica valori profondi quali il bello, il vero e il giusto”.

Università insubria

IL CORSO 

Articolato in cinque moduli, a cura di docenti universitari  e professionisti, il corso è suddiviso in diciotto incontri che si terranno tra il 20 aprile e il 1° giugno 2016 – periodo che coincide con la campagna elettorale per le amministrative a Varese e in tanti comuni della provincia – nella sede dell’Università degli Studi dell’Insubria del Padiglione Monte Generoso, via Monte Generoso 71, a Varese.

A ciascun partecipante sarà rilasciata un attestato di partecipazione a cura del Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate dell’Università dell’Insubria di Varese e dell’Ufficio della Consigliera di Parità.

I posti sono 70. Il costo di partecipazione al Corso di formazione è di Euro 50,00 da versare tramite bonifico bancario.

Le domande di ammissione alla selezione devono essere presentate entro e non oltre il giorno 15 aprile 2016, all’indirizzo: segreteria.dista@uninsubria.it, oppure con presentazione diretta della domanda alla Segreteria Amministrativa del Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate dell’ Università degli Studi dell’ Insubria.

LE LEZIONI

Antonio Maria Orecchia, docente di Storia all’Università degli Studi dell’Insubria, terrà il primo incontro in programma il 20 aprile alle ore 18, nell’ambito del  modulo sul tema “Donne e storia politica del ‘900”. Fabio Minazzi, docente di Filosofia della Scienza all’Università degli Studi dell’Insubria, racconterà le “Donne e filosofia nel ‘900: da Edith Stein ad Hanna Arendt”. Franz Foti, docente di Comunicazione Pubblica e Istituzionale (Università Insubria), spiegherà “Dialogo e negoziazione nelle relazioni politiche, sindacali e aziendali”; a Alessandra Servidori, docente di Politiche del Welfare e componente del Consiglio Direttivo Centro Studi Lavoro e Riforme del Dipartimento di Giurisprudenza, all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, è affidato il tema “Lavoro pubblico e privato: le novità legislative introdotte nel processo riformatore” e a Paola Biavaschi, docente di diritto dell’informazione (Università Insubria), “Jobs Act: Donne e lavoro”. Infine di “Medicina di genere” parlerà Teodora Gandini, Medico di famiglia, esperta di medicina di genere.

“Solo la conoscenza delle norme e la capacità di comunicare consentono di applicare al meglio le strategie di contrasto alle discriminazioni – ha concluso Giorgio Ginelli, vice Presidente Provincia di Varese, ente partner dell’iniziativa dell’Insubria – Le donne ai posti di comando sono spesso più determinate degli uomini, hanno migliore capacità organizzativa, ma il tempo del lavoro e della politica sono ancora a misura di uomo, inteso come maschio. Su quello occorre impegnarsi ancora molto, perché a tutti sia concessa la stessa opportunità di mettere al servizio della cosa pubblica le proprie capacità”.

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Pubblicato il 08 Aprile 2016
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