Chris Wright si racconta agli studenti del Pantani

Il playmaker dell'OJM ha incontrato gli studenti del liceo sportivo. Ha raccontato la sua carriera sportiva e la sua quotidiana lotta contro la sclerosi multipla

chris wright

Ancora una volta il liceo dello sport Marco Pantani di Busto Arsizio ha ospitato grandi nomi della scena agonistica italiana. Martedì 12 aprile, è stato il turno di Chris Wright cestista che milita tra le fila della OpenJobMetis Varese, nome storico del basket tricolore: nella bacheca vanta coppe e trofei nazionali ed internazionali, tra cui 10 scudetti. Ad oggi Varese è l’ unica squadra a rappresentare il basket italiano in Europa.

Organizzato da Sara Ciapparella, coordinatrice del liceo sportivo, l’incontro è stato introdotto da Raffella Demattè, volto storico  della società varesina: «Avete l’età in cui si progetta il futuro, noi siamo una società di pallacanestro e Chris Wright vi racconterà come alla vostra età ha trasformato la sua passione nel lavoro della sua vita».

Chris è un playmaker statunitense classe 1989 dal sorriso sincero, fatto ancora più evidente quando si ascolta la sua storia: nel 2012 un malore in allenamento e l’amara sorpresa della sclerosi multipla. I medici sentenziano la fine della carriera, ma l’età è quella in cui si ascolta prima il cuore e la testa non può far altro che seguire il desiderio.

«La passione mi ha permesso di non diventare una vittima della malattia. La tengo sotto controllo, ma ho  dovuto imparare di nuovo a correre e saltare come se fossi un bambino».

Proprio in tenera età inizia a relazionarsi con il pallone a spicchi, si approccia a questo mondo a 5 anni, a 8 già si confronta con ragazzini di 11 e poco dopo viene già individuato dagli esperti di settore. Convocato nella nazionale statunitense under 17, Chris gioca accanto a Kevin Durant e James Harden, per citarne alcuni.

La sua carriera professionistica inizia nella stagione 2011/2012, nell’ Olin Edirne, in Turchia.  Dopo la scoperta della malattia non si è sentito più debole del fato e ha deciso di non lasciarsi domare da questa sventura che, ricordiamolo, è degenerativa. Tornato in patria in cerca di pareri, inizia una terapia e continua a giocare: prima negli Iowa Energy, poi  nella major con i Dallas Maveriks. Ha inizio il suo vagare di nazione in nazione, inseguendo la sua “passione motrice” ed inseguito dalla malattia.

Ad uno studente che gli chiede se sente tanto dolore quando gioca, il play di Varese risponde così: «Certo, sento dolore. Ma non mollo. Sarebbe la sconfitta peggiore, cerco di non prestarci troppa  attenzione, mi piace così tanto giocare che il basket supera la paura. E’ una sfida quotidiana».

Motivazione e perseveranza: questo è il messaggio di Chris Wright ai ragazzi del liceo Marco Pantani. Spesso la mente dell’uomo è debole al punto di cedere alle prime difficoltà, la mission di “Basket: una scuola di vita” è proprio quella di portare a tutti i valori etici e morali dello sport. Affrontare la sclerosi multipla in maniera agonistica è la vera partita di questo ragazzo straordinario.

Oltre a questo si è parlato delle differenze del basket europeo rispetto a quello americano, di difese, stili di arbitraggio e della stagione di Varese, qualificatasi alle Final Four di Chalon sur Saône.  Un piacere per i ragazzi vedere come un giocatore affermato condivida gli stessi sogni, infatti ammette senza pensarci che sogna un ritorno in NBA “come chiunque giochi a basket”.

L’incontro tenutosi al PalaYamamay ha coinvolto tutti i ragazzini presenti, affascinanti dallo spirito di un ragazzo che ha condiviso la sua esperienza in lingua madre, con il supporto della professoressa Sinéad Venables, risposto alle numerose domande dei ragazzi e firmato autografi. OpenJobMetis Varese e il liceo Marco Pantani portano avanti una partnership che, pure questa volta, ha dato vita ad un incontro per nulla banale, in grado di trasmettere emozioni e insegnamenti a ragazzi in fase di crescita e formazione.

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Pubblicato il 13 Aprile 2016
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