“E ci chiamano poeti”, in scena Flavio Oreglio

L'attore sarà in scena con il suo nuovo spettacolo venerdì 8 aprile, alle 21. Sabato 9 aprile torna sul palco del Caffé Teatro Manuel Negro, il comico vegano

Flavio Oreglio, il "cabarettista scienziato" al Cafè Teatro per i trent'anni di attività  (inserita in galleria)

Si intitola “E ci chiamano poeti”, il nuovo spettacolo che Flavio Oreglio porterà sul palcoscenico del Caffé Teatro venerdì 8 aprile. Un testo che mescola dissertazioni, osservazioni e analisi satirica della realtà, tra monologhi e canzoni, in perenne equilibrio tra la rabbia e il sorriso.

«Si dice che la gente ami ridere per non pensare», spiega Oreglio, «è un discorso sbagliato. Non bisogna mai ridere per non pensare, anche perché, se si pensa, si ride molto ma molto di più, quindi perché limitare le possibilità del divertimento?». E così il poeta catartico diventa a tratti filosofo beffardo, cantastorie scanzonato, sempre pronto a bighellonare tra disillusioni e cinismi, generando di tanto in tanto un tratto vivido e tagliente a volte sottilmente satirico e umoristico a volte denso di sarcasmo e ironia.

E ci chiamano poeti è un viaggio divertente che fa tappa sulle grandi e piccole domande della vita di tutti i giorni, un itinerario di prosa e musica che sfocia in una sorta di lotta armata del sorriso. Perché parlare, discutere, analizzare, sognare e ridicolizzare sono le uniche armi dei non violenti per opporsi e resistere alle storture del mondo attuale.

La carriera di Flavio Oreglio è legata a doppio filo alla storia del Caffé Teatro: non è un caso che nel 2015 entrambi abbiano festeggiato il loro trentennale. Mattatore dello storico laboratorio del 1998, lo stesso che ha lanciato Ale&Franz, si è fatto conoscere dal pubblico televisivo portando le sue poesie catartiche sul palcoscenico di Zelig. Ma l’artista originario di Peschiera Borromeo è anche musicista, oltre a diversi album ha dato vita al progetto Musicomedians con l’obiettivo di rileggere il rapporto tra attore e musicista, e scrittore: per Garzanti ha pubblicato “La vera storia del cabaret”, mentre sono già tre i volumi della “Storia curiosa della scienza” editi da Salani. Ingresso 10 euro, cena a 35.

Sabato 9 aprile torna sul palco del Caffé Teatro Manuel Negro, il comico vegano. Una scelta di vita che il cabarettista torinese mette al centro del suo spettacolo, raccontando con ironia la sua esistenza in un mondo popolato di onnivori. Probabilmente il modo migliore rispetto alle polemiche che in questi giorni hanno visto protagonista il conduttore radiofonico Giuseppe Cruciani. Iniziata come animatore nei villaggi turistici, la carriera di Negro è passata attraverso il centro di formazione teatrale “Teatro alle dieci” di Torino. Terminato il quale è approdato alla radio e quindi finalmente al cabaret. Oltre che come comico, lavora anche come autore per programmi come “Striscia la notizia” e artisti come Beppe Braida, Franco Neri, Antonello Costa, Marco&Mauro. Ingresso 10 euro, cena a 35.

Nuovo appuntamento con il laboratorio “La gang dello zio Mauri” giovedì 7 aprile. Protagonista un gruppo di comici che, dopo aver rubato le chiavi del locale, darà vita ad una serata senza regole, né schemi, del tutto autogestita. Sul palco Lia Locatelli, Andrea Cataldi, Davide Bogno Boniolo, Francesco de Chiara, Francesco BI Maggioni, Alessio Sartori. Ingresso libero, cena a 20 euro.

Con l’eccezione del sabato, quando il sipario si alzerà alle 22.30, gli spettacoli avranno inizio alle 21.30. Il costo della cena, servita dalle 20 (dalle 20.30 il sabato), include il prezzo del biglietto. Bevande escluse. Informazioni e prenotazioni, anche via sms, al 331.2682965.

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Pubblicato il 04 Aprile 2016
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