Impresa Openjobmetis con Reggio ma per ora i playoff sfuggono

Nona vittoria interna consecutiva per Varese che doma i vicecampioni d'Italia 77-69. I successi di Venezia e Pistoia però complicano la rimonta-qualificazione. Venerdì a Chalon però c'è la Final4 di Coppa

Openjobmetis Varese - Grissin Bon Reggio Emilia 77-69

Impresa riuscita, impresa non sufficiente. Varese piega anche la (teorica) corazzata Reggio Emilia, vince la nona partita casalinga consecutiva tra campionato e coppa ma si vede ancora sfuggire il tanto sperato aggancio alla zona playoff. I successi di Pistoia e Venezia infatti “depotenziano” lo splendido successo della Openjobmetis (77-69) ai danni dei vicecampioni d’Italia in ottica campionato, ma ora i discorsi relativi alla Serie A vanno momentaneamente in freezer: venerdì c’è da compiere un capolavoro ancora più grosso, vincere la semifinale di Fiba Europe a Chalon.

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Openjobmetis Varese – Grissin Bon Reggio Emilia 77-69 4 di 27

Una Final Four che questa squadra, a quanto pare, può davvero provare a conquistare: certo, lontano da Masnago e nella tana del lupo francese sarà tutto difficilissimo, ma la solidità mostrata dai ragazzi di Moretti nelle ultime settimane lasciano aperte le speranze. Perché Reggio, che pure acciaccata è ugualmente squadra lunga, talentuosa, esperta (e pure coccolata da una terna in grigio davvero grama), è stata respinta con perdite da una Openjobmetis che anche stavolta si è dimostrata capace di colpire più con il collettivo che con i singoli.

Come spiegare altrimenti i parziali piazzati dopo l’intervallo, dove a turno hanno colpito Wright e Wayns, Campani e Ferrero e Cavaliero? O come spiegare che anche questa volta lo scienziato del basket con la maglia numero 14, Kristjan Kangur, è stato l’architrave del complesso biancorosso, non a caso paralizzato a quota 77 quando l’estone è uscito per falli? Ecco, se bisogna sottolineare una mancanza è stata nella gestione offensiva degli ultimi 5′ ma bisogna dire che Moretti ha perso i due lunghi titolari e aveva Wright in debito d’ossigeno e Wayns non al meglio. Però, se c’è un campanello d’allarme da segnalare, è giusto ascoltarlo in vista della Coppa.

Resta, lo dicevamo in avvio, il rammarico per quell’ottavo posto che per il momento è sfuggito: per agguantarlo bisognerà vincere l’ultima a Cantù, e riuscirci sarebbe bellissimo. Anzi, riuscirci con la coppa tra le mani sarebbe un’apoteosi: sognare non costa nulla. Ci sentiamo venerdì da Chalon.

COLPO D’OCCHIO – Sfonda nettamente quota 4mila stavolta il pubblico di Masnago che regala per l’ultima in casa (o almeno, per l’ultima di regular season) una cornice davvero importante. Curiosamente manca il pubblico ospite: appena una quindicina i tifosi reggiani nel proprio settore, non proprio il massimo per una società che ha disputato l’ultima finale scudetto e ha investito tanto per tornarci a breve. Per il resto non mancano calore e colore, con tanti cori dedicati all’eurotrasferta di Chalon.

Openjobmetis
 Il triplone di Ferrero sulla sirena della mezz’ora (foto S. Raso)

PALLA A DUE – Squadre non al meglio: Moretti mette Cavaliero in quintetto e tiene inizialmente a sedere l’acciaccato Wayns; Menetti ha tre italiani tra i titolari a partire dagli ex De Nicolao e Polonara (piuttosto applauditi alla presentazione) ma non può ancora schierare Lavrinovic. Gioca invece Della Valle, in forse alla vigilia.

LA PARTITA – Ritmi alti nel primo quarto: Reggio mette il naso avanti ma solo quello, le due squadre si rispondono colpo su colpo e il premio della miglior partenza va a Kangur, autore dei primi 7 punti varesini. La prima pausa arriva sul 18-20 con due triple di Polonara che poi si vedrà poco. Chi invece si fa notare è Kaukenas, tutelatissimo da tre arbitri che fanno inferocire il pubblico: l’ex senese ottiene falli e tiri liberi a ogni sospire e segna 10 punti nel secondo periodo. Varese però col passare dei minuti ritrova Wright che taglia in due la difesa e porta avanti i padroni di casa alla pausa lunga, 44-43.

Ma la Openjobmetis ha evidentemente già preso la rincorsa: dopo l’intervallo arriva un parziale di 23-12 fatto da tanti protagonisti: Wayns che segna la tripla in faccia a Della Valle, Campani che sotto canestro lascia il segno, Kuksiks che rinuncia alle triple ma fa tante piccole cose, Ferrero che dall’arco scocca il tiro sulla sirena che vale il +12 (67-55) quando c’è un solo periodo da giocare. E la difesa che tiene Reggio alla miseria di 10 punti segnati.

IL FINALE – Sull’onda dell’entusiasmo, e con un minimo contributo di Davies altrimenti in difficoltà, Varese allunga ancora il vantaggio fino al 77-60, che è il margine massimo ai danni dei reggiani. A quel punto pare fatta, ma il quarto fallo (veniale e dubbio) di Kangur e il tecnico immediatamente comminato dall’arbitro (niente avvertimento) tolgono di mezzo l’architrave biancorosso. E poco dopo anche Veremeenko e Davies devono lasciare la contesa. A quel punto affiorano “braccino” e stanchezza: la Openjobmetis non segnerà più ma anche Reggio passa diversi minuti in bianco con Varese attenta a rimbalzo. E quando Aradori scuote i suoi è davvero troppo tardi: Cavaliero soffia un rimbalzo offensivo a meno di 1′ dalla fine e chiude così i conti tra gli applausi di 4.500 tifosi tutti in piedi. A sognare una coppa internazionale, 36 anni dopo l’ultima.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Aprile 2016
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