Inquinamento del Ceresio, Comunità Montana dice no alla Regio Insubrica

Il presidente Maria Sole De Medio spiega perché non andrà all'incontro convocato dalla Regio Insubrica

porto ceresio, il lago

“Non andremo a fare gli zerbini alla Regio Insubrica”. E’ lapidaria Maria Sole De Medio, presidente della Comunità Montana del Piambello, che così spiega la decisione di non partecipare come ente alla riunione convocata dalla Regio Insubrica per domani, 13 aprile, sull’impianto di depurazione di Cuasso e sui connessi problemi di inquinamento nel tratto del lago antistante il Comune di Porto Ceresio.

“Non andremo per una serie di motivi – spiega Maria Sole De Medio –  a partire dal fatto che la Regio Insubrica non ha più significato per il territorio e che la Comunità montana del Piambello non ne fa più parte. Ma soprattutto non siamo noi a dover rendere conto a questo ente terzo “.

La spiegazione nella lettera di risposta partita dalla sede del Piambello:«Appare opportuno – scrive la presidente della Comunità Montana – dopo le dichiarazioni del Governatore Maroni in visita a Bellinzona nel settembre 2013, che su questo tema sia direttamente la Regione Lombardia a farsi carico di riscontrare il Canton Ticino, previa la convocazione di un tavolo di approfondimento che faccia sintesi una volta per tutte”.

Prima di interloquire con il Canton Ticino, secondo Maria Sole De Medio (nella foto qui sotto), sarebbe bene che ci si confrontasse sul territorio, “per definire una regia comune su un problema che è il più complesso di tutta l’amministrazione, e su cui la Comunità montana ha già presentato progetti dettagliati”.

comunità montana piambello - maria sole de medio

Ad irritare il presidente della Comunità montana anche le modalità della convocazione, il fatto che l’invito sia stato mandato anche a comuni che non c’entrano con la questione del depuratore (come Brusimpiano e Lavena Ponte Tresa) mentre sono stati “dimenticati” Besano, Bisuschio e Viggiù che invece sono interessati al sistema di depurazione in oggetto e, infine, il fatto che sia stato convocato anche il gestore dell’impianto, bypassando di fatto la Comunità montana.

“E poi non possono convocarci solo sui temi che decidono loro e quando decidono loro  – aggiunge Maria Sole De Medio – visto che su altri temi caldi per il nostro territorio, come la questione dell’accordo transfrontaliero sui materiali inerti, nel maggio dell’anno scorso, questa comunità montana non venne mai interessata, pur avendo essa precise competenze in materia di tutela dell’ambiente”.

“Insomma, lasciando alla Provincia di Varese il compito di ricordare il percorso e tutte le comunicazioni intercorse tra Regione, Provincia, Comunità montana e Comuni – conclude il presidente della Comunità montana del Piambello – è ora che  la Regione Lombardia a livello politico si faccia promotrice di ogni più utile iniziativa, auspicando che ciò avvenga finalmente in maniera organica. Noi ci saremo, nelle sedi istituzionalmente preposte e, compatibilmente con le nostre possibilità, siamo anche disposti a partecipare con le necessarie risorse”.

 

 

 

Mariangela Gerletti
mariangela.gerletti@varesenews.it

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Pubblicato il 12 Aprile 2016
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  1. Avatar
    Scritto da lenny54

    Se ce ne fosse stato bisogno di conferma, capisco perche’ le opere pubbliche in Italia siano cosi’ tortuose da realizzare. Non ho ben capito le disquisizioni della presidente comunita’ montana ma se i cavilli servono per disertare le riunioni non si lavora con umilta’ nell’interesse pubblico. Da piccolo, quando si giocava a pallone in piazza, c’era sempre qualcuno che non giocava perche’ c’era qualcuno altro che non gli piaceva in squadra…(da piccolo!)

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