La Croce Rossa cambia casa, via libera al progetto

Via libera dal consiglio comunale per la concessione del terreno su cui sorgerà la nuova sede della Croce Rossa di Busto Arsizio. Un progetto da oltre 1 milione di euro

croce rossa busto arsizio

Si sposterà di qualche centinaio di metri, ma la differenza sarà notevole. Il consiglio comunale, con uno degli ultimi atti di questa amministrazione, ha infatti dato il via libera per la concessione alla Croce Rossa di Busto Arsizio di un nuovo terreno in cui costruire la nuova sede.

Si tratta di un’area di circa 4.100 metri quadrati alla fine di via Arnaldo da Brescia, in uno degli angoli dell’incrocio dove ci sono i campi da tennis e l’eliporto. Una striscia di bosco compresa tra via dei Sassi e via Savona che nel giro di qualche anno sarà recuperata e permetterà agli operatori del servizio di liberare la storica sede di via Castelfidardo (nella foto).

«Quell’edificio è di proprietà del comune ma un suo recupero e adattamento per le nuove esigenze della Croce Rossa sarebbe stato troppo oneroso per noi» spiega l’assessore Paola Reguzzoni, i cui uffici hanno lavorato per mesi con l’associazione per arrivare ad individuare la nuova area. «Noi mettiamo a disposizione una nuova superficie per almeno 30 anni al costo di circa 5 mila euro all’anno -continua l’assessore ai lavori pubblici- e sarà poi la Croce Rossa a farsi carico dei lavori per costruire la nuova sede con un progetto da oltre 1 milione di euro».

Un progetto approvato all’unanimità dal consiglio comunale, non senza qualche perplessità. Albero Rossi (Busto a Sinistra), ad esempio, ha posto l’accento sul fatto che «verrà cementificata un’altra zona della città quando nella stessa area ci sarebbero altre aree» mentre Paolo Genoni ha ricordato il processo di unione tra gli ospedali di Busto e Gallarate. «Non si può non vedere che due ospedali che hanno oltre 100 anni siano ormai in dirittura d’arrivo» ha detto il consigliere (che di professione è medico, ndr) auspicando che «il progetto di questa nuova sede non venga usato come obiezione in un processo di unificazione dei due centri sanitari».

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Aprile 2016
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