Lega: “Meno profughi in Lombardia”

Il senatore Candiani, il consigliere regionale Monti, il consigliere provinciale Longhin hanno incontrato il Prefetto

La protesta della Lega contro i profughi a Tradate

Lega Nord dal prefetto sul tema profughi. Il senatore Stefano Candiani, il consigliere regionale Emanuele Monti e il consigliere provinciale Giuseppe Longhin, hanno incontrato il dottor Giorgio Zanzi. A margine di quanto accaduto a Tradate, dove si è verificata una protesta dei profughi giunta fino alla prefettura, i tre leghisti hanno chiesto quali politiche si intenda seguire nei prossimi mesi per arginare il fenomeno.

Il consigliere regionale Emanuele Monti afferma: “La quota lombarda di profughi è il 20%, la quota di Varese è il 7% della Lombardia. La provincia di Varese, oltre alla quota, ha anche Malpensa, e per la convenzione di Dublino, la questura deve accogliere tutti i clandestini che hanno il decreto di espulsione. Sono da 300 a 500 persone, oltre ai 1200 profughi che arrivano ogni anno nella provincia di Varese. E’ un dato importante da considerare – continua Monti –  la mia proposta,  si riassume in due elementi chiave. Chiedere la convocazione della conferenza stato – regioni, dove si ripartiscono le quote, dato che l’ultima è stata fatta nel novembre del 2014, e abbassare la quota lombarda almeno al 10%. Il secondo punto, prevede la proposta di criteri diversi per l’assegnazione. Cioè non solo quello della popolazione, come fu deciso nel 2014, ma un criterio più avveduto. Andiamo a prendere l’offerta e la domanda, guardando il numero di società e cooperative accreditate e il numero di clandestini che possano essere assorbiti. A Varese ad esempio c’è un surplus di persone che arrivano e ingenerano un meccanismo pericoloso, perché se nell’appalto tutti vincono, si apre la strada a chi vuole lucrare”.

Stefano Candiani: “I richiedenti asilo devono essere trattati bene ma occorre precisare che le quote di accoglienza vanno commisurate con la nostra capacità di ospitarli. Sicuramente vanno rafforzate le commissioni per la richiesta dell’ottenimento dello status perché non è accettabile che uno Stato ci metta più di un anno per dare una risposta a queste persone. Istituiamo piuttosto delle commissioni provinciali, che siano in grado in meno di due mesi di chiarire se una persona é un richiedente asilo politico oppure è un emigrante economico. Almeno il 70% di questi ragazzi sono in realtà dei migranti economici e non avrebbero diritto allo status, ma la loro posizione va chiarita in fretta. Se c’é un diritto glielo si riconosca. Inoltre, dopo aver parlato con il prefetto, ho appreso che oltre il 60% del suo tempo oggi é dedicato a risolvere la questione dei migranti e rifugiati, e anche questo non mi sembra accettabile. Il prefetto non ha colpa. Vanno dunque rafforzate le commissioni che esaminano le domande”.

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Pubblicato il 29 Aprile 2016
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Commenti

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  1. Roberto Colombo
    Scritto da Roberto Colombo

    purtroppo credo che il prefetto dia retta al ministro dell’Interno, il quale dice di prenderli i profughi, piuttosto che a esponenti dell’opposizione parlamentare.

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