Padre Franco Nascimbene, continua l’avventura

Il malnatese si racconta nella sua ultima lettera dalla Colombia

padre franco nascimbene

Riceviamo e pubblichiamo l’ultima lettera di Padre Franco dalla Colombia.

Cari amici che mi accompagnate dall’Italia,

Questo pomeriggio sta piovendo forte e lo sta facendo da varie ore: le stradine super scoscese e non pavimentate del quartiere diventano ruscelli pieni di fango scivoloso, cosí che ho deciso ,invece di andare a visitare famiglie, di rinchiudermi in un centro di internet del quartiere e scrivere un po di lettere.

Sono giá nel decimo mese in questo quartiere e si cominciano a vedere i primi frutti della mia presenza e del mio lavoro pastorale.

Dopo le iniziative pre-natalizie che avevano avuto qualche successo, in febbraio ho proposto la formazione di una prima comunitá di adulti neri nel quartiere. Son giá dieci settimane che ci riuniamo ogni domenica .

Durante la settimana santa, son venuti a vivere con me tre laici ed una suora ed insieme a loro abbiamo visitato 140 famiglie nere di un quartiere a dieci minuti dalla mia casa e con la gente che ha risposto all’ invito, abbiamo fatto alcuni incontri dai quali é nata la proposta di tentare una seconda comunitá in quel settore.

Questa seconda é ancora ai primi passi e non si é ancora stabilizzata.

Nelle due comunitá  i partecipanti hanno proposto le seguenti attivitá:

– Studio, riflessione,preghiera bíblica, a partire dalla realtá del popolo nero.

– Studio della storia del popolo nero.

– Formazione di un fondo comune per appoggiarsi uno con l’altro e per organizzare attivitá comunitarie.

-Corso di inglese

– Corso di artigianie

– Recuperazione delle conoscenze tradizionali della medicina nera, attraverso orticelli nelle case.

Non tutte queste iniziative sono giá cominciate ma un po per volta si pensa di realizzarle.

Quindici giorni fa il padrone della casa che affitto mi ha chiesto di andar via perché pensa di tornare a vivere lí.

Cosí ho trovato un’altra casetta a 20 metri dall’anteriore,un po piú cara ed un po piu piccola e mi sono trasferito.

Vivo ancora da solo , ma la speranza che presto qualcuno venga a condividere la mia vita si sta facendo piú concreta e spero ,fra non molti mesi ,che nella  mia casa possa nascere una piccola comunitá di agenti di pastorale che scelgano una vita sobria ed un impegno di accompagnamento al popolo nero.

Il mio lavoro mattutino di vendita ambulante di latte di soia continua normalmente: é un po stancante per le condizioni di questo quartiere tutto salite e discese fangose peró riesco sempre a vendere il mio prodotto.

In queste settimane pasquali vivo la gioia del risorto che contemplo ogni notte nel silenzio della mia casetta, avvolto da coperte e babbucce e lo ringrazio per il privilegio di poter condividere da vicino la vita del popolo nero emigrato tra i marginati di questo quartiere.

Gli chiedo ogni sera la capacitá di trasmettere  loro quella gioia  e la forza di camminare con entusiasmo nella  costruzione di un popolo nero unito,organizzato e impegnato in progetti di fraternitá.

Che il Risorto vi accompagni con quello stesso entusiasmo.

Un abbraccio a tutti voi

Franco

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Aprile 2016
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