Tigli di San Macario, è il giorno decisivo

Domenica la raccolta firme del Comitato incassa anche il sostegno di alcuni esponenti dell'amministrazione. Lunedì mattina spuntano le motoseghe

Da una parte il presidio all’alba, dall’altra le motoseghe arrivate intorno dopo le 8 del mattino. È la nuova fase – decisiva? – della battaglia per i tigli di via 22 marzo a San Macario di Samarate.

L’annuncio di settimana scorsa da parte dell’amministrazione ha rilanciato la mobilitazione: la fredda e burocratica comunicazione della vicesindaco Cariglino (forse più della articolata spiegazione del sindaco Tarantino) ha finito per dare nuova benzina al motore del Comitato e dello schieramento che si oppone al progetto di “riqualificazione” di via 22 marzo. La nuova mossa – dopo due diverse petizioni ad ampio raggio – è più formale: una delibera d’iniziativa popolare, da portare in Consiglio Comunale perché si riveda la decisione (estendendo la tutela anche ad altri due viali di Tigli). «In due di presenza del notaio ore abbiamo raccolto 274 firme» spiega Emanuela Signorini. «L’amministrazione non è solo fatta dalla giunta, ma anche da consiglieri: anche il consigliere Maurizio Garofalo è venuto a esprimere la sua posizione, ufficialmente, sul merito di questa questione». Un nome che si aggiunge all’adesione dell’ex assessore al territorio Marco Bonacina.

Raccolta firme petizione Tigli Samarate

Nomi che secondo il Comitato dimostrano l’interesse che esiste anche nella maggioranza a rivedere la decisione. Di certo, contro il taglio dei tigli si schierano i consiglieri di opposizione: i capigruppo di Città è Vita e Movimento 5 Stelle hanno firmato la petizione (il capogruppo del Pd non ha firmato perché risiede fuori Comune), così come altri consiglieri di minoranza. Ha firmato anche l’ex consigliere Eliseo Sanfelice, oggi amministratore della “Bacheca civica Samarate” su cui si discute ogni giorno: «La cosa incredibile è che per un verso o nell’altro tutti i sostenitori del taglio degli alberi hanno a che fare con l’ambiente: l’assessore all’ecologia Luca Macchi, la vicesindaco Cariglino, soprattutto il sindaco Tarantino che è anche un agricoltore. E invece vogliono tagliare alberi che hanno decenni di vita».

Oltre alla richiesta formale al Consiglio, il Comitato ha anche «impugnato la valutazione di monumentalità e storicità», mediante un legale, per chiederne la revisione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Aprile 2016
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