Tutto pronto per la web series “Lista di nozze”
Diretta dal varesino Gaetano Maffia, la serie viene trasmessa ogni settimana su Youtube: "Raccontiamo il matrimonio nella sua veste molto poco romantica e assai più commerciale"
Una nuova web series che racconta l’amore di una coppia. Di una coppia come tante altre, tra due uomini che di professione organizzano proprio matrimoni. Regista di questa avventura, realizzata grazie al contributo anche economico di oltre 200 persone, è il varesino Gaetano Maffia, professionista che da tempo lavora in tutta Italia nella realizzazione di film, cortometraggi e adesso questa nuova webseries, trasmessa su Youtube ogni giovedì mattina. Il primo episodio è visibile sul canale dedicato a Lista di nozze. Il secondo episodio è online dalle 8.30 di giovedì 21 aprile:
«Lista di nozze è una webserie che punta a raccontare il matrimonio nella sua veste molto poco romantica e assai più commerciale -. raccontano dalla produzione -. E lo fa scegliendo come sguardo quello di Arnaldo e Leone, freschi titolari di un negozio di liste di nozze e innamorati pazzi. Quindi una coppia gay che si ama. Anche se è ben lontana dall’essere una coppia perfetta. Di gusti opposti e di estrazione sociale completamente diversa, i due spesso litigano e battibeccano. E il confronto con i loro primi clienti che di lì a poco convoleranno a nozze sarà appunto l’occasione per Arnaldo e Leone di conoscersi più a fondo e di verificare se l’amore che li unisce reggerà al tourbillon che innesca l’organizzazione di un matrimonio, anche se non è il loro».
Lista di nozze è un progetto seriale in 12 puntata da 7 minuti ciascuno che ha coinvolto 22 attori e una troupe di 25 persone. Dieci giorni di pre-produzione, 15 giorni di set, 3 mesi di montaggio e 1 mese di post-produzione. Numeri importarti per una produzione indipendente e low budget realizzata grazie ad un crowdfunding lanciato più di un anno fa sulla piattaforma Produzionidalbasso a cui hanno aderito oltre 200 persone e ad un contributo messo a disposizione dal Nuovo Imaie.
«La famiglia è sempre stata l’aggregato sociale base della nostra società – spiega il regista Gaetano Maffia -. Contestata dal movimento giovanile del ’68, riformata con l’introduzione del divorzio la famiglia si è evoluta si è allargata, ma è sempre rimasta fedele ai suoi valori essenziali. E’ un modello che ha retto perché si è adeguato al cambiamento ed ha avuto una straordinaria capacità, quella dell’inclusione. Che cos’è la famiglia se non il luogo in cui siamo solidali, ci sosteniamo a vicenda, ci rilassiamo perché stiamo con le persone che amiamo, ci scontriamo anche, ma spesso per crescere. Il riconoscimento delle coppie gay è un ulteriore passo di inclusione. Essere riconosciuti significa poter dichiarare senza ambiguità, ad esempio in un luogo di lavoro, la propria appartenenza ad un nucleo familiare. Significa vivere pienamente e non a metà. Significa avere una prospettiva di futuro. Significa assumersi delle responsabilità nei confronti della società. Cosa toglie a chi si oppone? Nulla! E cosa ci può guadagnare chi si oppone? Molto: donne e uomini migliori. E persone migliori fanno una società migliore».
Il primo episodio:
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