Uno psicologo per affiancare le scuole

È la proposta del Comitato Genitori dell'Istituto De Amicis per il bilancio partecipato 2016, rivolta a tutte le scuole cittadine

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La presenza di uno psicologo per alcune ore, a scuola, a sostegno dei bambini e dei genitori, in collegamento con i docenti. È la proposta portata avanti – nel quadro del bilancio partecipato 2016 di Gallarate – dal Comitato Genitori dell’Istituto De Amicis, ma che è pensato (e calcolato nei costi) per tutta la città, per tutta la popolazione scolastica gallaratese.
«È rivolto a tutti gli istituti scolastici cittadini» spiega Miriam Gastaldello, presidente del Comitato Genitori (i comprensivi a Gallarate sono quattro). «È fondamentale avere a disposizione una figura professionale per ragazzi e per le famiglie. Spesso si inizia ad affrontare i problemi alle scuole medie, di fronte a fenomeni come la dispersione scolastica, invece è opportuno che ci sia un affiancamento già alle elementari, dove già a volte si presentano forme di malessere nei bambini».
Il progetto viene presentato nel bilancio partecipato all’interno dell’Area 4, quella rivolta al mondo della scuola e riferita alla spesa corrente (cioè ad un impegno che non è riferito a opere, ma a servizi). Prevede l’inserimento di «uno psicologo che per alcune ore settimanali, ruotando tra i diversi istituti, sia a disposizione dei bambini e dei ragazzi, ma anche dei genitori e degli stessi insegnanti». Il valore del progetto – 50mila euro – è stato individuato prendendo in considerazione un’esigenza media della scuola, in riferimento ai diversi plessi: «I costi sono stati calcolati partendo dal tariffario dell’Ordine degli psicologi per enti pubblici, sulla base di un bisogno di quattro ore settimanali per un anno scolastico intero, da dividere tra i diversi Istituti cittadini»
Il video di presentazione, curato dai ragazzi della Redazione Multimediale del progetto Filo di Perle (che riunisce Comuni, associazioni, privato sociale, vedi qui):

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 12 Aprile 2016
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