Benzina finita, la Openjobmetis dice addio ai playoff
Cantù si prende il derby (89-79), ma anche gli altri risultati avrebbero condannato Varese a restare fuori dalle prime otto. Non basta l'ultimo assalto di Wright, Cavaliero e Davies
Non riesce l’ultimo colpo di coda. La Openjobmetis, stanca e delusa dopo la bruciante sconfitta in finale di Coppa, viene respinta nell’assalto al “Pianella” e deve così dire addio alla qualificazione ai playoff che non sarebbe comunque arrivata per via dei risultati dagli altri campi. Un ko che ci sta, per quanto visto in campo: Cantù, una delle grandi delusioni dell’anno, non voleva lasciare la stagione concedendo un derby agli arcirivali e non ha fatto sconti a una Varese arrivata ancora una volta con la benzina ai minimi.
E così, dopo l’intervallo, sui ragazzi di Moretti è arrivata la mazzata: 29 punti subiti, troppi errori in attacco e partita che in quel punto è scivolata verso la Brianza. Varese non è morta subito, e di questo va assolutamente dato atto: Wright, a testa bassa, Cavaliero e Davies hanno provato a raddrizzare un’ultima volta la serata e la Openjobmetis è arrivata anche a -6 in un paio di occasioni. Però qualche altro errore dovuto alla poca lucidità e una Vitasnella brava a saltare il pressing ospite hanno definitivamente chiuso i conti.
Niente playoff quindi, per il terzo anno di fila, e questo era stato l’obiettivo richiesto dalla società l’estate scorsa. Ma poi, come tutti sappiamo, Varese ha attraversato 7 mesi abbondanti di rara pazzia: è successo di tutto, nel male come nel bene e alla fine il bilancio ci pare sopra alla sufficienza grazie a quella splendida e tremenda cavalcata di Coppa e a un record in Serie A comunque onorevole, 14 vinte e 16 perse. Sufficienza che però va in qualche modo “estesa” ai movimenti estivi: Varese, è opinione comune, deve evitare di smantellare tutto e sta già pensando a cosa fare. Moretti e i tre italiani ci saranno, nei prossimi giorni si parlerà concretamente con Wright (proposta per un biennale?) e Kangur: potrebbero essere loro i primi due “colpi” di mercato.
COLPO D’OCCHIO – Il prepartita del “Pianella” non è certo paragonabile a quello vissuto in decine di occasioni precedenti. La gente c’è comunque e riempie gli spalti quasi per intero, ma di calore ce n’è davvero pochino, salvo quando capitan Abbass viene premiato come miglior giocatore della stagione e quando sfilano gli under 20 canturini campioni d’Italia. Senza ultras biancorossi presenti, la tifoseria varesina è ugualmente rappresentata da un centinaio di persone appostate dietro alla panchina di Moretti.
PALLA A DUE – Rihards Kuksiks si è portato un po’ di influenza dalla Francia, ma pur non essendo al massimo è ugualmente a disposizione di Moretti che lo manda direttamente in quintetto. I titolari quindi sono quelli di sempre, mentre Bazarevich dà subito spazio al fresco ex Roko Ukic in regia.
LA PARTITA – E’ una bella Openjobmetis quella che si presenta sulle tavole del “Pianella”. Davies segna subito due canestri, Varese seleziona bene i tiri (8/11 da 2), Ferrero mette 5 punti e Cantù deve ricucire un paio di minibreak per chiudere sotto 21-23 alla prima pausa.
La seconda frazione è simili: le squadre giocano a viso aperto, Varese riprova a scappare con Davies e Wright ma quando scava un piccolo solco ha il torto di non riuscire a insistere. Si va così alla pausa in perfetta parità, 39-39.
Poi il buio: l’aperitivo del terzo quarto è un tecnico affibbiato nell’intervallo per una protesta sull’errore di Ferrero sulla sirena. Si comincia così con il libero di Ukic e un canestro di Fesenko che aprono un parziale pesantissimo di 10-2 che condiziona la gara. Il simbolo negativo è Wayns, che continua a sparare a salve dalla media e dalla lunga e che chiuderà con un terribile zero alla casella dei punti con 0/6 dal campo. E’ qui che Varese si perde: Heslip, Johnson e Fesenko colpiscono duro, Ukic dirige con attenzione e la sirena vale un gong tremendo, 68-53.
IL FINALE – Varese morta? Tutt’altro, ed è bello che i biancorossi provino davvero a dare tutto. Peccato che ancora una volta la lucidità faccia difetto, e quando i padroni di casa alzano un po’ il piede dall’acceleratore i ragazzi di Moretti perdono un paio di buone occasioni. La maggiore quando a Cantù viene fischiato un antisportivo: ci sarebbero le condizioni per tornare a -8 e invece la Openjobmetis fa la miseria di un punto (libero di Kangur). Non è finita neancora: Wright si butta dentro a costo di sbagliare tutto, Cavaliero inventa un paio di canestri, Davies (che sbaglia però diversi liberi) continua a segnare da sotto e per due volte i biancorossi risalgono a -6. Moretti ci crede, incita i suoi nel timeout (“Siamo vivi, siamo vivi!”) ma i palloni recapitati a Fesenko fanno saltare le ultime speranze per l’89-79 che chiude la stagione.
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