Eolo guarda alla fibra ottica: “Porteremo i 100 Mbit nei piccoli comuni”

L'ambiziosa sfida dell'azienda di telecomunicazioni di Busto Arsizio che chiede alle amministrazioni locali di facilitare le infrastrutture tecnologiche e al governo di mettere in atto il piano da 4 miliardi

«Non dateci soldi pubblici ma possibilità di creare le nostre infrastrutture». Si può sintetizzare in questa frase il pensiero di Luca Spada, patron di Eolo, azienda protagonista dell’ultimo appuntamento delle Primarie delle Idee lanciate da Gigi Farioli, sindaco uscente di Busto Arsizio, nell’ambito delle iniziative dal titolo “Difendere e garantire il futuro”.

L’azienda nata a Casciago e cresciuta in maniera esponenziale a Busto Arsizio (265 dipendenti diretti e 1000 di indotto, ndr) sta puntando tutto sulla diffusione della connessione internet con la banda ultralarga ma già guarda avanti e annuncia un progetto pilota che vuole far capire cosa significa portare davvero la fibra ottica nelle case e – addirittura – in una di quelle zone dove il Governo per ora dice che non è strategico portarla: «A partire da settembre la fibra ottica con collegamento internet da 100 Mbit arriverà in un piccolo comune a nord del lago di Varese. Porteremo la fibra vera fino in casa e non quella che viene spacciata per fibra da molti operatori dove l’ultimo miglio è in rame».

Spada sta apprezzando il lavoro svolto dal governo con il piano nazionale per portare entro il 2020 la fibra nel 70% del territorio nazionale e la connettività a minimo 30 Mbit nel restante 30%, ma ha chiesto ai deputati e senatori presenti all’incontro di oggi (i deputati Giancarlo Giorgetti e Ivan Catalano e le senatrici Erica D’Adda e Laura Bignami) di facilitare anche chi – come Eolo – utilizza i ponti radio attraverso i cosiddetti bts: «Troviamo difficoltà proprio in quei piccoli comuni che vogliamo servire – spiegano da Eolo – a volte troviamo strutture comunali non preparate che rallentano molto la realizzazione di un traliccio, oppure amministratori che pensano di sistemare il bilancio chiedendoci affitti stratosferici se chiediamo di mettere un hot spot sul tetto del comune». Tutto questo nonostante siano stati fatti provvedimenti come lo Sblocca Italia o altri che facilitano il superamento di questi lacci: «Servirebbbe una vera opera di vigilanza dell’AgCom» – ha sottolineato Spada.

Fatto sta che sul piatto c’è una torta da 4 miliardi di soldi veri, messi a disposizione per portare a termine il piano e ora siamo alla fase dei bandi regionali dove Enel, Telecom e Fastweb si giocano la partita più grossa della cablatura: «Se dovesse vincere Enel avremmo la certezza che loro non entrerebbero nel mercato finale mentre altri avrebbero sempre il coltello dalla parte del manico – spiega – e anche il costo dell’operazione sarebbe molto più basso perchè potrebbero sfruttare anche le linee aeree». luca spada

L’incognita per Eolo è una sola: fin dove porteranno la fibra ottica? Sicuramente nelle cabine Telecom che vediamo per strada mentre non c’è ancora la certezza che i 1700 trasmettitori di Eolo in tutta Italia saranno raggiunti: «Questo ci preoccupa perchè è come se facessero le autostrade senza fare le provinciali di collegamento con le strade comunali – ha concluso Spada – il governo avrebbe dovuto indicare, prima di emettere i bandi regionali, quali sono i punti da raggiungere per forza e invece non lo ha fatto, lasciando carta bianca all’operatore che vincerà le gare».

Tutti, a partire da Gigi Farioli, si sono trovati d’accordo nel dire che l’azienda di telecomunicazioni bustocca sta offrendo una grande opportunità a quei territori che – per motivi e logiche diverse – rischiano di non poter usufruire appieno di questa  opportunità messa in piedi dal governo, soprattutto in un territorio come quello della provincia di Varese dove la frammentazione in piccoli comuni rischia di lasciare fuori dalla rivoluzione della fibra fette di industria che sono il cuore pulsante dell’economia locale e – in alcuni casi  – nazionale ed europea.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 06 Maggio 2016
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