I 60 anni del Pirellone in mostra nello storico grattacielo

"Le Età del grattacielo" propone foto storiche e recenti di uno degli edifici simbolo di Milano. Aperta fino all'11 settembre

Palazzo Pirelli, oggi sede del Consiglio regionale della Lombardia, compie 60 anni. Quando fu costruito, i suoi 31 piani certificavano un’Italia e una Lombardia in pieno boom economico e proiettate verso un futuro di ricchezza e modernità. Dalla posa della prima pietra (il 12 luglio del 1956) il Pirellone, così come subito fu affettuosamente chiamato dai milanesi, continua ad essere l’immagine simbolo di Milano e della Lombardia e un’icona architettonica nota in tutto il mondo. Per celebrare lo storico anniversario, il Consiglio regionale allestito in collaborazione con “La Triennale” di Milano una mostra intitolata “Le Età del grattacielo”, inserita nel circuito delle mostre visitabili durante i sei mesi di Expo Design 2016 e che racconta le quattro fasi principali attraverso le quali è scandita la vita e la storia di Palazzo Pirelli.

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Il Pirellone in mostra 4 di 16

La mostra sarà aperta al pubblico e visitabile fino all’11 settembre, dal lunedì al venerdì nei seguenti orari 9:30-12:30 e 14:30-16:30 (ultimo ingresso giornaliero da via Fabio Filzi 22 alle ore 16). L’ingresso è libero ma con prenotazione obbligatoria, compilando l’apposito modulo contenuto nella sezione dedicata alla mostra sul sito www.consiglio.regione.lombardia.it.

«Il Grattacielo Pirelli – ha detto il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo – mostra l’orgoglio di quella borghesia industriale milanese attenta non soltanto al proprio interesse, ma capace di pensare in grande e di puntare sulla ricerca scientifica sfidando le leggi della fisica. Qui 60 anni fa c’erano solo nuvole, ora sorge quello che ancora oggi è il più alto manufatto al mondo in cemento armato. Questo Palazzo ha dato voce anche alla speranza degli immigrati che arrivavano in stazione centrale e vedevano nel Pirellone l’emblema della loro possibilità di riscatto e di crescita sociale, ed è poi diventato il simbolo dell’intera comunità lombarda, colpita il 18 aprile 2002 dalla tragedia aerea. Anche da un fatto tragico come questo, abbiamo saputo però trarre cose buone e valide ragioni per continuare con rinnovato impegno il nostro lavoro al servizio della comunità lombarda, e oggi auspichiamo che il Pirellone possa diventare sempre di più un palazzo di cristallo trasparente e aperto a tutti. Come dissi Giò Ponti, celebriamo un’opera perfetta e finita che testimonia la millenaria fatica umana”.

La mostra è stata inaugurata mercoledì mattina al 26° piano del Pirellone, il “piano della memoria” dove morirono due dipendenti nell’incidente aereo del 2002. Hanno partecipato anche il presidente de “La Triennale“ di Milano Claudio De Albertis e il vicedirettore della Fondazione Pirelli Laura Riboldi. Proprio dall’archivio della Fondazione Pirelli sono tratte molte immagini e documenti presenti all’interno della mostra, mentre le fotografie della tragedia aerea del 18 aprile 2012 sono di Stefano Banda, dipendente del Consiglio regionale. All’inaugurazione questa mattina erano presenti anche l’Assessore regionale al Post Expo e alla Città metropolitana Francesca Brianza, la Presidente del Milan Center for Food Law and Policy Livia Pomodoro e numerosi Consiglieri regionali. Mostra sul Pirellone

«Il Pirellone è la più grande opera di architettura moderna e contemporanea esistente al mondo – ha detto Claudio De Albertis -. La forma e la distribuzione degli spazi interni si combinano tra loro in modo perfetto e geniale, ben interpretando lo spirito industriale, progettuale e ingegneristico di uomini come Alberto Pirelli e Giò Ponti, alla cui figura La Triennale resta profondamente legata». Laura Riboldi, vicedirettore della Fondazione Pirelli, ha infine ricordato come «il Grattacielo Pirelli ben rappresenta l’intreccio tra architettura e impresa che si vede anche nella riqualificazione della Bicocca e che fa parte del patrimonio storico e culturale della Pirelli».

Come spiegato dal curatore della mostra Alessandro Colombo, le “Età del Grattacielo” sono le 4 fasi principali attraverso le quali è scandita la vita e la storia dei primi 60 anni di Palazzo Pirelli. La “prima età” riguarda la concezione e la costruzione della nuova sede amministrativa dell’azienda Pirelli su quello che era il sito produttivo storico della Brusada, danneggiato pesantemente dalla guerra. Il lungo travaglio progettuale dura in verità più del cantiere che si conclude in soli quattro anni, dal 12 luglio 1956 al 4 aprile 1960, dando prova di straordinarie capacità tecniche ed organizzative. Accolto senza grande attenzione dalla critica architettonica, il grattacielo viene, invece, subito “adottato” dai milanesi e guardato con attenzione dal mondo sino al punto da diventare ispirazione per altri edifici alti. La vita dell’azienda nell’edificio è intensa, ma breve. Festeggiati i primi 10 anni di vita si entra negli anni Settanta che porteranno, sul loro finire, al passaggio del Pirellone in mani pubbliche quale sede della Regione Lombardia: è questa la “seconda età” che troviamo nella mostra che, attraverso l’illustrazione di diversi interventi riguardanti soprattutto gli spazi interni, ci porta alle soglie del nuovo millennio e al terribile incidente aereo che nel 2002 sconvolge la vita del Pirellone (la “terza età”). È un momento drammatico che registra la perdita di vite umane, ma che impone anche di concepire e progettare un futuro per il grattacielo di Milano. È la “quarta età”, la rinascita dell’edificio che, grazie ad una felice strategia progettuale, viene restaurato e conservato perfettamente per consegnare questo capolavoro dell’architettura moderna italiana alle nuove generazioni, aprendolo a tutti i cittadini lombardi come edificio polifunzionale.

Le “quattro età” del Palazzo sono testimoniate in aree identificate da quattro immagini simbolo che accolgono il visitatore. Il percorso libero si snoda tra una teoria di pannelli che ricordano la verticalità dell’edificio e offrono al pubblico fotografie, disegni, documenti e citazioni che illustrano i primi sessant’anni di vita del Pirellone. Per ognuna delle “quattro età” è possibile assistere a filmati e spezzoni video che contribuiscono a raccontarne il senso e i momenti più significativi.

Palazzo Pirelli è alto 127,10 metri, con 31 piani, 710 gradini e 30mila metri cubi di cemento e quasi 4000 tonnellate di ferro. La costruzione del Palazzo iniziò il 12 luglio 1956 con la posa della prima pietra; l’inaugurazione avvenne il 4 aprile del 1960. A firmarne il progetto l’architetto Giò Ponti, che usufruì della collaborazione delle migliori firme di architetti e ingegneri del tempo come Antonio Fornaroli, Alberto Rosselli, Giuseppe Valtolina, Egidio Dell’Orto, Pier Luigi Nervi e Arturo Danusso.

 

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Pubblicato il 25 Maggio 2016
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