Il picco di morti nel 2015: “Diffuso in Europa e ha colpito soprattutto anziani”

Le spiegazioni dell’Istat aggiungono un tassello in più all’analisi del fenomeno dell’aumento della mortalità. Ora si attendono i dati epidemiologici

anziani

Allargare lo sguardo aiuta a comprendere meglio i fenomeni, anche quelli molto preoccupanti come lo straordinario picco di mortalità registrato nel 2015. Le prime avvisaglie del dato senza precedenti si erano segnalate già prima della fine dell’anno e sono state in parte confermate con le prime raccolte di dati conclusive dell’Istat a inizio 2016.

Partendo dal dato nazionale anche Varesenews era andato ad analizzare il bilancio che emergeva dai dati demografici del solo Comune di Varese confermando una notizia preoccupante: anche a Varese il tasso di mortalità del 2015 ha raggiunto livelli che non hanno precedenti, per lo meno fino al 1961 che sono gli anni che abbiamo analizzato con attenzione.

Ora l’Istat, nel suo rapporto annuale, analizza più da vicino il fenomeno rilevando alcune caratteristiche in più inserendole in un quadro più ampio.

L’aumento dei decessi del 2015 si concentra nelle età più anziane (75-95 anni). L’eccesso di mortalità del 2015 rispetto al 2014 è particolarmente evidente nei mesi invernali ed estivi (variazione pari a 18,9 per cento nel mese di febbraio e a 20,3 per cento nel mese di luglio). L’aumento dei decessi è fisiologico in una popolazione che invecchia, il picco del 2015 è frutto della combinazione di fattori strutturali e congiunturali. Si consideri che l’85,0 per cento dell’eccesso di decessi è attribuibile alla classe di età 75-95 anni. Il progressivo aumento del contingente di popolazione anziana e soprattutto dei “grandi anziani” (con 85 anni e più), ovvero di fasce di popolazione particolarmente fragili, fa aumentare il numero di persone esposte al rischio di picchi di mortalità dovuti a eventi climatici atipici (freddo eccezionale nei mesi invernali o caldo in quelli estivi) o al contesto epidemiologico (sindromi influenzali particolarmente aggressive ecc.).

Inoltre, nel suo rapporto, l’Istat ci dice che:

L’aumento di mortalità del 2015 è diffuso in molti paesi europei. La stima del tasso di mortalità della popolazione residente in Italia per l’anno 2015 è di 10,7 per mille abitanti, in aumento rispetto al 2014 (9,8 per mille) ma in linea con le oscillazioni congiunturali recenti (nel 2012 era 10,3). Quest’aumento non è un caso isolato nel contesto europeo. In Francia, ad esempio, nel 2015 il tasso di mortalità è stato di 9,0 per mille abitanti (rispetto all’8,4 per mille del 2014). Anche in Inghilterra e Galles nel 2015 si è verificato un evidente aumento nel numero dei decessi, tanto che la variazione percentuale rispetto all’anno precedente è stata del 7,5 per cento (mentre le variazioni osservate negli anni dal 2005 in poi non superavano mai il 3,5 per cento).

Fenomeni che portano conseguenze anche sulla speranza di vita che, infatti, ha subito un piccolo contraccolpo:

La speranza di vita nel 2015 subisce una lieve diminuzione a seguito del picco di mortalità. La stima della vita media alla nascita nel 2015 è pari a 80,1 anni per gli uomini (nel 2014 era 80,3) e a 84,7 per le donne (nel 2014 era 85,0 anni). La riduzione interessa tutte le ripartizioni e lascia inalterata la geografia del fenomeno che, come è noto, vede il Centro-nord avvantaggiato rispetto al Mezzogiorno.

Le spiegazioni dell’Istat aggiungono quindi un tassello in più all’analisi del fenomeno dell’aumento della mortalità nel 2015 ma, ovviamente, non completano ancora del tutto il quadro. Per farlo con maggiore chiarezza bisognerà attendere i dati sulle cause di morte, che di solito impiegano un tempo molto più lungo prima di essere eleborati.

Un primo tassello importante potrà però arrivare già entro l’anno con gli studi epidemologici elaborati anche dalle Aziende Sanitarie Locali (ora ATS). L’ATS Insubria di Varese, ad esempio, ogni anno solitamente in autunno presenta un report con l’analisi epidemiologica che anche quest’anno potrebbe aggiungere un pezzo di spiegazione in più a quanto accaduto l’anno scorso.

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 25 Maggio 2016
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