Il sogno di Varese muore sul più bello: la coppa va a Francoforte

La Openjobmetis in vantaggio per quasi tutta la partita viene acciuffata da Robertson e trafitta da Theodore (62-66). Non bastano i punti di Wright e Wayns, mentre Davies è disastroso

kangur

La tripla di Sylvester, il morbillo di Rusconi. Il piede di Cook, il ginocchio di Sacchetti, il 2+1 di Rigadeau. Il 19-0 di Siena, il polpaccio di Dunston. C’è sempre qualcosa che sul più bello spezza i sogni di Varese, quasi a voler riequilibrare quella fantastica scorpaccitata di vittorie targate Ignis e Girgi. Anche questa volta l’urlo di gioia resta in gola, impastato, rimandato. Si trasforma in un verso di dolore, sofferto, lancinante. Tremendo.

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Finale Fiba Europe Cup Openjobmetis – Skyliners Fraport 62-66 4 di 27

La coppa, la Fiba Europe Cup, viene sollevata nel cielo di Chalon dalle mani che per 39′ erano tra i capelli degli inseguitori, i tedeschi di Francoforte, praticamente sempre costretti a rincorrere una Openjobmetis che ci ha creduto davvero nonostante una partita imperfetta. I ragazzi di Moretti hanno giocato con i ritmi, reggendo quelli lenti e pesanti dei tedeschi e scattando quando la gara diventava più vicina alle dinamiche congeniali ai biancorossi. E invece, nell’ultimo periodo, la caduta; non verticale, perché a Openjobmetis anche in quel tratto ha spremuto cose buone dai suoi pochi uomini. Però alla fine il sorpasso è arrivato e nel modo più beffardo: un fallo su Theodore che stava scagliando una tripla sbilenca (e dopo un tiro di Kuksiks sputato dal ferro), per l’ennesima stupidaggine cestistica di Davies, questa sera deleterio. I tre liberi dell’esterno di Francoforte, che dalla lunetta tira con oltre il 90%, hanno sparigliato il punteggio proprio quando recuperare era quasi impossibile, poi il forte pivot Voigtmann ha chiuso con il libero del 62-66 conclusivo.

Certo, alla sirena finale vengono alla mente le domande fastidiose, quelle del “perché sempre a noi?” o del “perchè Davies e non Campani?” (forse un colpo al ginocchio per l’italiano ndr), per restare più sul tecnico. Esercizio giusto ma purtroppo inutile: gli Skyliners hanno comunque meritato di sollevare un trofeo dopo aver perso una sola gara in tutta la manifestazione, e hanno dimostrato maggiore solidità nel momento cruciale, come del resto avevano già fatto in semifinale. Varese ha probabilmente pagato – oltre alla già citata serata buca del proprio pivot (non dimentichiamo però che in Fiba Europe Brandon ha spesso trascinato i compgni), la mano insolitamente fredda di Kuksiks, braccato dalla difesa, e una panchina cortissima. Moretti può ruotare appena 8 giocatori, con soli tre lunghi: dopo mezz’ora passata a subire contatti pesanti e difese toste, un po’ tutti i biancorossi hanno perso smalto. E chi ce lo aveva – Wayns – ha dovuto sedersi per il quarto fallo.

Resta infine la consolazione di aver svoltato una stagione che pareva perduta mesi fa, di aver riassaporato la bellezza e il fascino di viaggiare per l’Europa vestiti di biancorosso. Di aver riempito per due volte piazza Montegrappa come di solito avviene per i Mondiali di calcio. Speriamo che tutto ciò serva per il futuro, nel trovare risorse che permettano a Varese quanto meno di riprovare a percorrere certe strade, di vivere certe avventure. E non iniziate a raccontare, per favore, che questa era una coppetta: ogni competizione merita di essere vissuta da cima a fondo e di essere giocata per cercare la vittoria. Questa Openjobmetis ci ha provato, a lungo tra lo scetticismo generale: onore a Moretti e onore ai suoi ragazzi. Per loro c’è il nostro applauso incondizionato.

Finale Fiba Europe Cup Openjobmetis - Skyliners Fraport 62-66
Wayns scappa alla difesa tedesca / foto Mattia Ozbot

COLPO D’OCCHIO – Tanti, tantissimi – in relazione ai biglietti – i varesini presenti al Colisée di Chalon-Sur-Saone. Tutti pronti a cantare e sostenere Cavaliero e compagni contro un muro ostile, perché i tifosi francesi hanno scelto di sostenere in tutto e per tutto Francoforte dopo la sconfitta in semifinale con la Openjobmetis. In parterre tra gli altri anche Kuba Diawara, sfegatato nel tifare Varese, e l’ex coach Gregor Beugnot che dalla panchina fece grande proprio Cholet.

PALLA A DUE – Quintetto classico per Moretti che va con Kangur accanto a Davies per tentare di limitare il gigante di talento Voigtmann in area. Wright, pur con una caviglia non al meglio, è regolarmente titolare. Tra gli avversari subito in campo l’olandese Doornekamp, ex di Caserta.

LA PARTITA – Il 9-2 biancorosso iniziale ha lo zampino di Wayns, primo ad accendersi, ma il vantaggio dura solo qualche minuto perché Voigtmann in area è determinante. Il Fraport mette anche la testa avanti con Barthel ma il vantaggio resterà l’unico fin quasi alla fine: Wright inventa una magia sulla sirena e al 10′ Varese è avanti 16-15.
I biancrossi capiscono che si può pungere i colossi biancoblu, e così nel secondo periodo legittimano il vantaggio pur senza break pesanti: qualche tripla – Campani e Cavaliero – pur in mezzo ad altri errori permette a Varese di allungare e di chiudere sul 31-25 la prima metà di gara.
Il meglio deve però ancora venire, e la Openjobmetis tira fuori le cose più belle nei 10′ successivi: Kangur, Wayns e Wright trovano punti dall’arco e danno ai biancorossi il +10 in più occasioni. Varese poi non capitalizza un paio di possessi importanti e balbetta ai liberi pur toccando il massimo vantaggio (45-33) proprio con il primo punto di Davies, dalla lunetta. Scrubb e Morrison però, appena in tempo, raddrizzano un po’ gli Skyliners, sotto 47-38 alla mezz’ora.

Finale Fiba Europe Cup Openjobmetis - Skyliners Fraport 62-66
La coppa sollevata da capitan Barthel / foto Mattia Ozbot

IL FINALE – Bottino discreto, ma non certo di sicurezza per i biancorossi il +9 del terzo periodo, e infatti i tedeschi provano subito a riagganciare con uno scatenato Robertson, non a caso eletto MVP della finale. L’americano riporta i suoi a -2 e in coppia con Doornekamp replica ai canestri di Wayns e Wright, i più vivaci per gli italiani; l’olandese commette però il quinto fallo ma Varese non ne approfitta. Per la verità anche Francoforte getta al vento tre tiri liberi su altrettanti “canestro più fallo”, mancando tutte le volte il riaggancio. Wright finalmente fa 2-2 in lunetta ma poi sale in cattedra Theodore, fino a lì non certo eccellente: prima firma il -1, poi dall’arco pareggia replicando al bel canestro da 2 di Wayns (62-62) con Varese che in un paio di occasioni concede sanguinosi rimbalzi d’attacco. A quel punto Davies completa il disastro: palla persa, fallo sulla tripla di Theodore (che non sarebbe mai entrata) e per l’esterno di Francoforte segnare i tre liberi è gioco da ragazzi a 27” dalla fine. Varese avrebbe ancora il tempo di cercare il pareggio ma purtroppo i tiri di Kuksiks e Wayns – due dei più affidabili – vengono respinti dal ferro. Voigtmann fa 1/2 ai liberi ma è sufficiente a dare agli Skyliners il +4, irraggiungibile, 62-66, per spegnere il sogno di un’intero popolo, quello biancorosso. 

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 01 Maggio 2016
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  1. Avatar
    Scritto da ele2016

    Caro Dam,chi è stato a Chalon sa benissimo cosa abbiamo dovuto affrontare. Vincere contro i francesi è stata una impresa come quasi vincere contro i tedeschi-francesi.Chi c’era lo sa.Noi tifosi e la società eravamo uniti come non mai ed è questa la vittoria.I 600 di Chalon ora amano ancora di più questi giocatori e questa società che ha voluto contro tutti la partecipazione. Chi e in tribuna non ha mai perso una partita ma nemmeno l’ha mai vinta. Un grazie a tutta la curva la bandiera, emozione!!!!

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