Jazz It Awards, Max De Aloe tra i preferiti

Il musicista gallaratese raggiunge il primo posto come migliore jazzista dell'anno nella categoria "strumenti vari"

max de aloe carcere extrema ratio busto arsizio

Grande consenso da parte del pubblico del jazz al musicista gallaratese Max De Aloe alla pubblicazione, avvenuta in questi giorni, dei risultati del Jazz It Awards, referendum realizzato dalla rivista di settore Jazz It sulla stagione musicale 2015.

Qui i risultati : http://www.jazzit.it/wp-content/uploads/2015/02/JAZZIT_AWARDS_2015.pdf
http://bit.ly/1XkSyxz

Max De Aloe raggiunge il primo posto come migliore jazzista dell’anno nella categoria “strumenti vari”. L’armonicista gallaratese realizza più consensi rispetto ad altri strumenti considerati più conosciuti ed “importanti” come il violoncello, la viola, l’arpa, il banjo, il basso tuba, il clarinetto basso, il bandoneon, ecc.Per il secondo anno consecutivo JazzIt Awards va a Max De Aloe.

Un risultato sorprendente per uno strumento musicale considerato ai margini come l’armonica a bocca. Anche nella categoria dei musicisti stranieri si aggiudica il primo posto degli “strumenti vari” il virtuoso armonicista Toots Thielemans a testimonianza di un sempre rinnovato interesse verso questo strumento, considerato spesso poco più che un giocattolo.

Il Jazz It Awards è l ‘unico referendum in Italia che coinvolge non solo addetti al settore, giornalisti, critici musicali ma soprattutto semplici appassionati, il pubblico nella sua ampia accezione.
Ciò che contraddistingue i Jazzit Awards è il fatto che non sono presenti nomination o pre-selezioni: tutti i musicisti e tutte le realtà produttive e associative possono votare ed essere votate.

Max De Aloe è un musicista visionario, intenso e atipico nel panorama musicale italiano. Considerato tra i più brillanti armonicisti jazz in Europa, negli anni si è saputo distinguere per progetti sempre originali, spesso trasversali ai differenti generi musicali.
Al ruolo di semplice strumentista tra i più virtuosi e preparati del suo campo, affianca quello di compositore, polistrumentista e vero e proprio inventore di favole in musica. Per questa ragione i suoi concerti sono seguiti da un pubblico eterogeneo e i suoi dischi trovano un’attenzione non soltanto presso i cultori del jazz.
Personalità eclettica, De Aloe annovera nel suo curriculum numerose collaborazioni in sala di registrazione e dal vivo con musicisti del calibro di Kurt Rosenwinkel, Adam Nussbaum, Paul Wertico, Bill Carrothers, John Helliwell dei Supertramp, Eliot Zigmund, Mike Melillo, Don Friedman, Garrison Fewell, Dudu Manhenga, Franco Cerri, Renato Sellani, Gianni Coscia, Gianni Basso, Dado Moroni e molti altri.
Ha all’attivo dodici album come leader e circa una trentina come ospite, ma anche spettacoli in solo, realizzazioni di colonne sonore per opere teatrali e documentari, oltre a collaborazioni con poeti, scrittori, registi e attori (tra gli altri, Lella Costa, Oliviero Beha, Paolo Nori).
In ambito pop ha collaborato con Mauro Pagani che lo ha voluto come ospite dell’ultimo CD di Massimo Ranieri e come ospite solista nella trasmissione in diretta “Sogno o son desto” del sabato sera di RaiUno.
Nel 2014 è stato l’alter ego musicale nelle dieci puntate di Federico Buffa Racconta Storie Mondiale, trasmesse con straordinario successo da Sky Sport e Sky Arte e ha realizzato una serie di concerti a Rio de Janeiro con l’arpista Marcella Carboni.
Divide la sua attività professionale tra quella concertistica e quella didattica. E’ fondatore e direttore dal 1995 del Centro Espressione Musicale di Gallarate ed è stato docente dell’Accademia d’Arti e Mestieri dello Spettacolo del Teatro alla Scala di Milano.
La prestigiosa casa editrice americana SHER MUSIC ha da poco edito il suo metodo didattico Method for Chromatic Harmonica, con presentazione, tra i tanti, di Toots Thielemans. Il metodo è stato pubblicato in Italia da Volontè e Co.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Maggio 2016
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