L’Associazione Frontalieri Ticino al tavolo di confronto sul territorio comasco

Lunedì 16 maggio l'Associazione sarà presente al Tavolo Istituzionale di Confronto di Como, un gruppo di lavoro che vuole raccogliere orientamenti e proposte delle rappresentanze del territorio provinciale

La protesta dei frontalieri

Nella mattinata di lunedì 16 maggio l’Associazione Frontalieri Ticino sarà presente al Tavolo Istituzionale di Confronto di Como istituito lo scorso 15 aprile, un gruppo di lavoro che vuole raccogliere orientamenti e proposte delle rappresentanze del territorio provinciale.

Una presenza importante, che ufficializza ulteriormente il riconoscimento anche istituzionale dell’associazione che rappresenta i lavoratori italiani dipendenti presso aziende svizzere.

Un primo riconoscimento dell’impegno dell’associazione era arrivato il 1° marzo di quest’anno, quando una sua delegazione era stata invitata a Roma dalla Commissione Esteri del Senato per relazionare sul danno socio-economico che l’entrata in vigore del nuovo accordo italo-svizzero avrebbe su lavoratori e comuni di confine.

“L’Associazione continua a lavorare con costanza e determinazione e questi incontri con le istituzioni ne sono la prova – dice il presidente Eros Sebastiani – Spiace leggere sui quotidiani ticinesi di indebolimento e spaccature interne alla nostra associazione: si tratta di accuse infondate e finalizzate a screditarci. Ci rendiamo conto infatti di essere l’unica presenza non politica che è in campo quotidianamente per la difesa dei frontalieri e questo a molti dà fastidio”.

Il prossimo appuntamento a cui presenzierà l’Asssociazione Frontalieri Ticino sarà il tavolo di lavoro della Regione Lombardia, atteso per le prossime settimane. Il 3 maggio, infatti, è stata approvata dal Consiglio regionale una mozione che chiede al presidente della Regione, Roberto Maroni, e alla Giunta regionale di farsi portavoce presso il Governo per ottenere una pressione fiscale per i lavoratori pari a quella preesistente la Convenzione e per giungere ad un accordo scritto fra Stato e comuni sulla questione dei ristorni.

Nella mozione si chiede anche l’istituzione di un tavolo di lavoro con i parlamentari lombardi, i sindaci, le comunità montane, le Province e l’Associazioni Frontalieri Ticino per individuare soluzioni concrete alle problematiche dei territori di confine.

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Pubblicato il 13 Maggio 2016
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