Leggenda Frangilli: è l’ottavo arciere più forte di sempre

Il campione di Gallarate è stato inserito all'8° posto della hall of fame olimpica da World Archery. Lui ora punta a partecipare ai Giochi di Rio

michele frangilli tiro con l'arco

Nel prossimo mese di agosto, Michele Frangilli volerà in Brasile con l’intento di difendere il titolo olimpico di tiro con l’arco a squadre conquistato quattro anni fa a Londra. L’ennesima competizione ai massimi livelli affrontata in carriera dal 40enne di Gallarate, uno che finisce raramente sotto i riflettori ma che sa colpire come pochi con una freccia tra le mani.

Michele è un campione di grandezza assoluta, e ora queste sue qualità gli sono valse un alloro da mettere i brividi: Frangilli è stato infatti inserito nella hall of fame mondiale del tiro con l’arco ed è stato eletto ottavo miglior arciere olimpico di tutti i tempi. Ottavo, lo ripetiamo, su un elenco di atleti lunghissimo se pensiamo che questa disciplina è inserita nel programma dei Giochi fin dal 1900, anche se le attuali formule di gara sono in vigore dal 1972.

Alle Olimpiadi il campione di Gallarate è una presenza fissa: la medaglia d’oro di Londra 2012 è solo l’ultima in ordine di tempo (in attesa di Rio…), ma Frangilli in precedenza si era messo al collo sia un argento a Sidney 2000, sia un bronzo ad Atlanta 1996, quando alcuni dei suoi attuali rivali erano in fasce. In tutto l’arciere varesotto ha partecipato a quattro edizioni dei Giochi, saltando solo l’edizione di Pechino 2008 e “mancando” il podio una sola volta, ad Atene 2004, quando però il suo compagno di nazionale Galiazzo vinse l’individuale.

Interessante leggere la motivazione della decisione con cui World Archery ha inserito Frangilli all’ottavo posto di ogni tempo.

«Nel 2016 Frangilli continua una carriera importante nel tiro con l’arco di elite e si prepara per la sua quinta Olimpiade. Ha ottenuto una serie impressionante di titoli, iniziando la sua carriera nel 1986 e centrando a 26 anni la medaglia (quella Olimpica ndr) che voleva più di tutte. E dalla metà degli anni Novanta Michele ha fissato uno straordinario stile di tiro non ortodosso che usa ancora oggi e che ha sviluppato con suo padre Vittorio, che è anche il suo allenatore e che è denominato “tecnica eretica”, nel quale si cerca di avere il controllo totale in tutta la sequenza di tiro».

michele frangilli tiro con l'arco
Michele Frangilli in pedana

Il sito di riferimento dell’arceria mondiale prosegue poi nel riassunto della carriera olimpica di Frangilli e termina la ricostruzione con la splendida vittoria di Londra. Nella finale a squadre, Italia e Stati Uniti arrivarono al momento decisivo vicinissime nel punteggio con gli azzurri avanti di un solo punto; gli americani chiusero la prova con un 8, un 9 e un 10 mentre per l’Italia arrivarono un 9 di Nespoli e un 8 di Galliazzo. Per ultimo toccava a Frangilli.

«Aveva bisogno di un 10 per vincere la medaglia d’oro: con un 9 ci sarebbe stato lo spareggio mentre un 8 avrebbe dato il successo agli Usa. Quando toccò a Frangilli il cronometro era contro di lui. “Mi ricordo l’intera sequenza di quell’ultimo colpo come fosse oggi, sapevo tutto ed ero consapevole che avevo bisogno di un 10 per vincere l’oro… Ero principalmente concentrato sull’evitare un errore” ha ricordato Frangilli. Con due soli secondi sul cronometro e sotto una pressione sorprendente, Frangilli ha rilasciato la freccia che ha centrato il 10: dopo 26 anni di attività aveva finalmente conquistato l’oro olimpico e regalato alla folla uno dei momenti più grandi della storia del tiro con l’arco ai Giochi».

Ora Michele punta a Rio de Janeiro, e la sua preparazione passerà per gli Europei di Targa che si disputeranno nella suggestiva cornice di Sherwood, in Inghilterra, patria di Robin Hood. Sua sorella Carla, invece, ha raggiunto Abijan dove inizierà il conto alla rovescia verso i Giochi ai quali prenderà parte con la nazionale della Costa d’Avorio. Perché in casa Frangilli, il grande tiro con l’arco è una questione di famiglia.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Maggio 2016
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